Decollo su allarme per una coppia di Typhoon dell'Aeronautica Militare

Nella giornata di giovedì due caccia Typhoon dell'Aeronautica Militare si sono levati in volo per intercettare un "renegade"

Due caccia Eurofighter Typhoon del 37esimo Stormo di Trapani-Birgi
Due caccia Eurofighter Typhoon del 37esimo Stormo di Trapani-Birgi

Nella mattinata di giovedì due caccia intercettori Eurofighter Typhoon del 37esimo stormo dell'Aeronautica Militare di Trapani, in servizio di allarme per la difesa dello spazio aereo, hanno compiuto un intervento su ordine di decollo immediato pervenuto dal Nato Combined Air Operations Centre di Torrejon (Spagna) per intercettare e verificare un velivolo civile Pilatus PC6T, decollato dall'aeroporto svizzero di Buochs e diretto a Capodichino (Na), che aveva perso il contatto radio con gli enti del traffico aereo.

Una volta raggiunto il velivolo in rotta, grazie alle coordinate e alle informazioni fornite dal personale "guida caccia" a terra dell'11esimo Gruppo Dami del Comando Operazioni Aerospaziali, è stata effettuata la prevista procedura di "visual identification" (Vid) per accertare che non vi fossero condizioni di emergenza o di minaccia alla sicurezza. Dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie con gli enti del controllo del traffico aereo e ripristinati i contatti radio, i caccia hanno fatto rientro in base.

Sono quattro gli stormi dotati di caccia Typhoon che l'Aeronautica Militare impiega per il servizio di Difesa Aerea: il Quarto di Grosseto, il 36esimo di Gioia del Colle, il 37esimo di Trapani, ed il 51esimo di Treviso-Istrana. Per quanto riguarda quest'ultimo, lo stormo è tornato attivo nel ruolo della difesa aerea di recente: la sua riattivazione è frutto di un percorso graduale che ha avuto inizio nel 2017, con lo schieramento sull’aeroporto di Istrana di una coppia di Typhoon e l’attivazione di una cellula d’allarme di difesa aerea assicurata a rotazione da velivoli del Quarto, del 36esimo e del 37esimo.

Un percorso attuato grazie ad una serie di provvedimenti di carattere logistico, particolarmente per quanto riguarda le infrastrutture e gli impianti, che sono stati approntati in tempi rapidissimi per assicurare l’adeguato supporto tecnico-logistico ai nuovi velivoli. Nel 2019, successivamente all’attivazione delle baie manutentive della linea Eurofighter – specifiche aree di lavoro attrezzate per ispezioni tecniche – il 51esimo stormo ha raggiunto la piena capacità manutentiva, consentendo al personale del Gruppo Efficienza Aeromobili (Gea) del reparto di subentrare a pieno titolo nel ciclo di manutenzione dei caccia.

L'Aeronautica Militare ci ricorda anche che da marzo 2018 nel sistema di Difesa Aerea sono stati integrati anche dagli F-35A del 32esimo stormo di Amendola (Fg), che contribuiscono, con specifiche capacità operative e tecnologia di ultima generazione, alla difesa dei cieli italiani e che sono stati i primi velivoli di quinta generazione ad essere stati impiegati dalla Nato per salvaguardare lo spazio aereo dell'Alleanza in operazioni di Air Policing effettuate nei cieli dell'Islanda (missione Northern Lightning I e II), che almeno in un'occasione sono decollati su allarme (in gergo scramble) per intercettare velivoli russi.

Il complesso sistema di difesa mediante il quale l'Aeronautica Militare assicura, senza soluzione di continuità, la sorveglianza dello spazio aereo nazionale è integrato, anche in tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla Nato. L'ordine di decollo immediato viene impartito dal Caoc (Combined Air Operation Centre) di Torrejon, l'ente dell'Alleanza responsabile del servizio di sorveglianza dello spazio aereo nell'area sud del Mediterraneo, che integra le capacità del 11esimo gruppo Dami di Poggio Renatico (Fe) e del 22esimo Gruppo radar di Licola (Na). I due gruppi sono posti alle dipendenze della neo costituita Brigata Controllo Aerospazio quale service provider e referente di Forza Armata, attraverso il Comando Operazioni Aerospaziali, nei settori di Difesa Aerea Missilistica Integrata e di Coordinamento e Controllo del Traffico aereo Operativo.

Il neo-costituito National Air and Space Operations Centre (Nasoc), all’interno del Coa, contribuisce all'organizzazione del servizio di difesa aerea ed effettua una costante attività di supervisione sull'intero dispositivo.

In caso di minaccia non militare allo spazio aereo italiano (renegade), il Nasoc riprende il comando dei velivoli intercettori affidati alla Nato per la successiva azione di contrasto. Ciò avviene quando un velivolo civile in transito nello spazio aereo nazionale evidenzi una condotta anomala e, quindi, potenzialmente pericolosa per la sicurezza nazionale.

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