Giornata di altissima tensione in Val Susa. Mentre a Chiomonte sono iniziati i lavori per l’ampliamento del cantiere per il tunnel dell'Alta velocità Torino-Lione, uno dei leader storici del movimento "No Tav" della Val Susa, il 37enne Luca Abbà, si è gravemente ferito cadendo da un traliccio. Nel pomeriggio sono iniziate le proteste in tutto il Paese: per mezz'ora è stata bloccata la stazione Termini a Roma. Disagi anche negli scali ferroviari di Palermo e Bologna, manifestazioni a Napoli e Torino. Non solo cortei: un attacco hacker di Anonymous ha mandato in tilt il sito della Polizia di Stato. Per sinistra e No Tav la sentenza è già scritta: Abbà è stato buttato giù dalla polizia e quindi è un nuovo eroe da santificare. Anche se salire su un traliccio dell'alta tensione e rimanere folgorato non ha nulla di eroico.
Manifestante cade dal traliccio
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, questa mattina Abbà è salito su un traliccio dell’alta tensione situato vicino alla "baita Clarea". Dopo essersi arrampicato per una quindicina di metri, il leader storico del movimento "No Tav" avrebbe superato l’area di sicurezza dello stesso traliccio, nonostante i ripetuti inviti rivoltigli dalle forze dell'ordine a desistere dall'iniziativa e a mettersi al sicuro. Abbà ha, invece, proseguito nella protesta: dal traliccio ha contattato telefonicamente Radio Blackout (ascolta l'audio) per raccontare la propria protesta. "Mi sono arrampicato sul traliccio dopo essere sfuggito ai controlli - ha raccontato Abbà poco prima dell'incidente - la situazione è tranquilla e non vedo violenze. Sono riuscito a svicolare. Mi guardavano attoniti. Gliel’ho fatta sotto il naso un’altra volta".
L'intervento della polizia
Personale in abiti civili, che si trovava vicino al traliccio su cui era salito Abbà, ha immediatamente e ripetutamente invitato il manifestante a scendere. Un invito che è caduto nel vuoto. Proprio per questo, ha spiegato la questura del capoluogo piemontese, è intervenuto anche il personale specializzato del nucleo rocciatori della polizia di stato al fine di soccorrere il manifestante che, invece, dichiarava la sua ferma e convinta intenzione a rimanere sul traliccio. Non solo. La polizia ha fatto avvicinare al traliccio anche un altro attivista del movimento "No Tav", già presente al presidio Clarea, per invitare nuovamente Abbà a scendere.
La corsa in ospedale
Durante il collegamento "a dieci metri d’altezza", il leader storico dei No Tav si è detto pronto ad appendersi ai fili della corrente per far desistere i lavori di ampliamento del cantiere in Val Susa. Subito dopo, è stato raggiunto da una scarica elettrica che lo ha fatto candere al suolo. Immediatamente soccorso dalle stesse forze dell’ordine, Abbà è stato trasportato in elicottero al Cto del capoluogo piemontese. "Adesso è in coma farmacologico al Cto di Torino e le sue condizioni sono gravissime", ha spiegato il direttore del Dea del Cto, Maurizio Berardino. In serata Abbà verrà probabilmente trasferito in terapia intensiva. Tuttavia, nonostante Abbà sia stato subito portato in ospedale, Alberto Perino, uno dei leader del movimento No Tav, ha colto l'occasione per accusare i soccorsi di essere stati "lentissimi e tardivi". "Io non c’ero - ammette Perino - ma i testimoni che erano alla baita mi hanno raccontato che è passato molto tempo prima che Luca venisse soccorso"
Abbà diventa un eroe
Passano le ore e esplode la protesta in tutto il Paese. L'incidente diventa pian piano qualcos'altro. Il movimento dà la colpa alle forze dell'ordine: "Luca è stato un eroe ed è caduto perchè lo ha fatto cadere la polizia", sostiene Alberto Perino, che a La Zanzara su Radio24 paragona il gesto di Abbà a quello degli operai Wagon lits a Milano. Certo, sulla gru della stazione centrale non c'erano cavi dell'alta tensione.
L'ampliamento del cantiere
L'area di ampliamento del cantiere, per la quale è in corso la recinzione (guarda la gallery), è stata individuata come "area d’interesse strategico nazionale" in base alle indicazioni del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe). All'interno di quesa zona è compresa anche la baita della Clarea, luogo simbolo della protesta del popolo "No Tav" che, da anni, si oppone alla realizzazione dell'Alta velocità. Proprio la baita, al termine di una riunione del coordinamento del movimento di protesta, era stata raggiunta ieri sera da una decina di attivisti che si trovano ancora sul posto mentre si stanno svolgendo le operazioni delle maestranze della Lyon Turin Ferroviarie con l’assistenza delle forze dell’ordine.
L'attacco hacker
Non solo attacchi e proteste "fisiche" i No Tav hanno promosso un attacco hacker al sito della Polizia di Stato mandandolo in tilt.
L’attacco, che è stato gestito dalla rete Anonymous, consiste nel concentrare in pochi minuti migliaia di richieste di accesso al sito, coordinate da annunci in rete. Il server in questo modo si ingolfa, e il sito diventa irraggiungibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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