Delitto al Flaminio, Diotallevi: "Ho agito come fossi un robot"

Resta in carcere a Regina Coeli l'uomo che ha ammesso l'omicidio della sorella

Delitto al Flaminio, Diotallevi: "Ho agito come fossi un robot"

Resta in carcere il 62enne Maurizio Diotallevi. Lo ha deciso il gip Anna Maria Fattori, che ha convalidato l'arresto dell'uomo che ha ammesso di avere ucciso la sorella, il cui corpo è stato trovato a pezzi nei cassonetti di Roma.

"Ho agito come un robot - ha dichiarato nell'interrogatorio per la convalida del fermo, avvenuto ieri a Regina Coeli -, e l'ho uccisa". Già nei giorni scorsi l'uomo aveva confessato, ammettendo di avere tagliato il corpo con una sega, per poi gettarlo via.

Su Diotallevi pendono accuse per omicidio aggravato dalla parentela e occultamento di cadavere. Al momento non si contesta la premeditazione, ma gli inquirenti si muovono anche in questo senso, per verificare se ci siano prove che permettano di stabilirlo.

Ora la polizia, che ha in mano il

computer dell'uomo, sta scandagliando la cronologia di Diotallevi. Il gip vuole assicurarsi che non avesse fatto ricerche su come sezionare un cadavere, dettaglio che aggraverebbe ulteriormente le accuse nei suoi confronti.

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