Il dentista cinese visita i pazienti su una sdraio

L’uomo, di origini cinesi, è stato denunciato. Adesso rischia una sanzione salata e di finire dietro le sbarre

Il dentista cinese visita i pazienti su una sdraio

Un falso dentista è stato denunciato per esercizio abusivo della professione medica, dopo essere stato beccato a Prato. L’uomo, un cinese di 60 anni, riceveva i suoi clienti nel suo studio, dopo averli accolti in giardino, e li visitava facendoli accomodare, non su una poltrona odontoiatrica, ma su una sdraio reclinabile. Adesso rischia di finire dietro le sbarre per un minimo di sei mesi fino a un massimo di tre anni. E il pagamento di una sanzione che può variare da 10mila a 50mila euro. Questo è il terzo falso dentista, dall’inizio dell’anno, che è stato scoperto a Prato, sempre nella zona del Macrolotto Zero, in una traversa di via Pistoiese. Sulle sue tracce, come riportato da Today.it, l’unità commerciale della polizia municipale di Prato. Da quanto emerso, non sarebbe stato facile trovarlo, anche perché il 60enne, regolare nel nostro paese e iscritto all’anagrafe del Comune della città, ha sempre cercato di non dare nell’occhio. La polizia è riuscita a rintracciarlo.

Falso dentista con attrezzi e macchinari

L’uomo aveva subaffittato in nero un locale all’interno di un appartamento, il cui proprietario sarebbe un italiano, regolarmente affittato a un altro cinese. Una volta trovatosi davanti gli agenti, il falso dentista ha deciso di portare le forze dell’ordine all’interno, dichiarando di non possedere i titoli necessari per svolgere l’attività. Le sue parole sono state poi confermate dalle indagini svolte presso l’Ordine dei medici. Nel suo studio vi erano gli strumenti che effettivamente vengono usati durante le cure dentistiche. Come per esempio un compressore con annessi un trapano professionale e un aspiratore. Oltre a macchinari usati per l’implantologia, per prendere le impronte dentali, dei calchi in gesso e pezzi di cotone ancora sporchi di sangue.

I pazienti visitati su una sdraio

I pazienti venivano fatti accomodare su una semplicissima sdraio da giardino, al posto della poltrona odontoiatrica classica. L’illuminazione, che doveva servire per vedere il lavoro da fare, era affidata a vecchie lampade. Durante la perquisizione gli agenti hanno trovato anche un quaderno scritto in cinese con al suo interno alcune cifre. Non è stato ancora del tutto tradotto, ma da quel che si capisce le prestazioni fatte andavano dagli ottanta ai centoventi euro.

Il 60enne probabilmente usava quello studio improvvisato anche come abitazione, visto che al suo interno vi era anche un letto matrimoniale. O almeno usata saltuariamente, dato che l’uomo risulta abitare in un altro quartiere della città.

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