"Rifiutano il tampone". Il trucco dei clandestini per non essere espulsi

Il Sap (Sindacato autonomo di polizia) ha denunciato un fenomeno che sta prendendo sempre più piede, chiedendo l'intervento della politica: visto che per accedere ai Cpr serve l'esito negativo del tampone anti-Covid19, sempre più clandestini rifiutano di sottoporsi al test

Una volante della polizia a Modena
Una volante della polizia a Modena

L'accesso ai Centri di rimpatrio permanente, dove vengono ospitati soggetti privi di permesso di soggiorno in attesa di essere rimpatriati, è subordinato all'esito negativo del tampone anti-Covid19. I diretti interessati lo avrebbero ormai capito grazie al passaparola e sarebbero sempre più quelli che rifiutano di sottoporsi al test, in modo tale da restare in Italia o perlomeno dilatare le tempistiche previste per l'espulsione. Lo ha reso noto in una nota pubblicata sul proprio sito internet il Sap, ovvero il Sindacato autonomo di polizia, riprendendo l'appello lanciato dalla sezione di Modena. E che, stando a quanto riportato dai media locali, sarebbe stato lanciato anche da altri sindacati.

Nel mirino del Sap è finito nel dettaglio un episodio svoltosi a Sassuolo (nel modenese) a seguito di un'operazione condotta nei giorni scorsi dalla polizia. Dopo aver perlustrato diversi edifici abbandonati della zona posti lungo il corso del fiume Secchia, già noti alle cronache per ospitare in modo frequente sbandati e spacciatori, gli operatori avevano fermato tre stranieri intenti ad occupare uno degli immobili perlustrati. In base a quanto emerso dagli accertamenti condotti in un secondo momento, si trattava di persone che avevano alle spalle alcuni reati, in primis per quel che concerne lo spaccio di sostanze stupefacenti. E soprattutto, nessuno di loro era in regola con il permesso di soggiorno: tutti e tre ne erano infatti sprovvisti, ragion per cui uno di loro venne accompagnato al Cpr di Milano, mentre gli altri due fu dato il semplice ordine di lasciare il territorio nazionale.

Nessuno avrebbe però rispettato le prescrizioni e soprattutto il primo caso avrebbe dato origine a problematiche impreviste che starebbero però prendendo piede anche in altre regioni, stando al sindacato. Per entrare nel Cpr è ancora necessario un tampone con esito negativo, in assenza del quale il clandestino non può accedervi. E il Sap ha richiesto un intervento da parte della politica proprio perchè c'è chi avrebbe già trovato il modo di sfruttare la situazione normativa attuale a proprio vantaggio.

"I poliziotti non sono riusciti a portare a termine il loro lavoro semplicemente perché alcuni di questi soggetti, identificati come irregolari ed accompagnati nei nostri uffici, si sono poi rifiutati di sottoporsi a visita medica per l’idoneità alla vita di convivenza al Centro di Permanenza, visita che prevede il tampone per il covid-19 - il pensiero espresso nella nota da Ottorino Orfello, segretario provinciale del Sap di Modena - non tutte le strutture CPR hanno la possibilità di effettuare i tamponi all’interno e quelli che non offrono questo servizio non accettano ospiti che non si siano sottoposti al tampone prima di entrare in struttura".

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