Ihor Sapozhko, il primo cittadino di Brovary, città ucraina con circa 140mila anime, ha denunciato quanto è venuto a sapere da alcuni testimoni fuggiti dalle zone occupate dai soldati russi: “I soldati russi violentano le donne ucraine. Sappiamo che avviene, lo raccontano sottovoce tanti tra coloro che scappano dalle zone occupate. È un problema grave, ancora non capiamo quanto sia diffuso. Ma siamo già a conoscenza di casi specifici”. Il sindaco 45enne ha poi aggiunto che è venuto a saperlo dai racconti di chi è riuscito a mettersi in salvo, e che sarebbero gli stessi comandanti a incitare i soldati a stuprare le donne, mogli e figlie di volontari civili o combattenti ucraini, chiuse nelle loro abitazioni mentre gli uomini imbracciano le armi per resistere al nemico. Inoltre, più fonti avrebbero fatto sapere che in diverse occasioni sarebbero state violentate anche le soldatesse catturate nel conflitto avvenuto all’aeroporto di Hostomel, all’inizio della guerra. Non si sa con esattezza il numero di donne di cui si sta parlando, anche perché in quel posto la battaglia continua.
Dopo lo stupro vengono uccise
Come riportato dal Corriere, le vittime in questione non potrebbero comunque testimoniare quanto subito, dato che dopo la violenza verrebbero impiccate o tagliate a pezzi in modo da nascondere qualsiasi prova. La violenza alle donne come arma di pulizia etnica fu una caratteristica anche del conflitto nella ex Jugoslavia, si verificò in Cecenia, in Siria dove i soldati di Bashar Assad la usarono spesso come forma di tortura nelle carceri. Sono circa 5mila le donne yazide che vennero rapite nel 2014 in Iraq dall’Isis e vennero usate come schiave del sesso. Man mano che le zone Ucraine vengono occupate, l’argomento degli abusi sessuali diventa sempre più presente. Volodymyr Andriiets, medico dell’ospedale locale, ha spiegato: “Tanti tra i feriti e i loro famigliari che arrivano qui al nostro ospedale parlano degli stupri. Siamo abbastanza certi che avvengano. Però ancora non abbiamo evidenze mediche per il fatto che i testimoni diretti e le vittime sono chiusi nelle zone occupate dall’esercito russo in avanzata. Tanti uccisi vengono seppelliti tra le case in tombe di fortuna”.
La fine dell'amico del sindaco
Ma il sindaco Ihor Sapozhko può raccontare tante altre storie, tra cui quella di un suo amico di lunga data, il 36enne Oleskiy Zdorovts, ex segretario della municipalità, e della sua giovane consorte Maryna. Il sito web locale Kyiv.tsn.ua ha testimoniato lo scorso 10 marzo che i soldati russi erano entrati nella loro casa, nel villaggio di Nova Bohdanivka, e avevano ucciso il 36enne. Il suo amico primo cittadino ha raccontato: “I vicini di casa mi hanno telefonato poi per raccontare dello stupro di Maryna. L’hanno trovata nuda e confusa vicino al figlio piccolo. Ma ancora non si“I vicini di casa mi hanno telefonato poi per raccontare dello stupro di Maryna. L’hanno trovata nuda e confusa vicino al figlio piccolo. Ma ancora non siamo riusciti a portarla in salvo”. amo riusciti a portarla in salvo”. Sarebbe stato pubblicato sui social anche il nome dello stupratore, l’ufficiale russo Michail Romanov. L’uomo, che aveva aggredito sessualmente anche altre donne, è stato già ucciso dai combattenti ucraini.
In un villaggio poco lontano, Baryshivka, anche un’altra donna sarebbe stata violentata dopo che i soldati russi avevano visto sul suo telefono alcune foto del marito con in mano un fucile. Sarebbero stati una ventina gli uomini che l’hanno stuprata. Anche nel villaggio di Valyka Dymerka una storia simile.
Sapozhko ha spiegato che adesso consigliano ai parenti dei loro combattenti di nascondere o distruggere cellulari, foto, articoli militari e computer. “È ormai evidente che l’intelligence russa lavora con l’esercito per colpire la nostra resistenza”, ha asserito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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