Strage via D'Amelio, i boss chiedono 50 milioni allo Stato

La richiesta è giunta dai legali dei 5 capi mafiosi accusati dell'attentato dove perse la vita il giudice Borsellino e recentemente scagionati

Strage via D'Amelio, i boss chiedono 50 milioni allo Stato

Un milione di euro a testa come anticipo sul risarcimento complessivo che ammonta a 50 milioni di euro totali. È questa la cifra record che hanno chiesto i legali dei 5 boss mafiosi accusati di aver perpetrato l'eccidio di via D'Amelio (dove perse la vita il giudice Paolo Borsellino assieme alla sua scorta) e recentemente scagionati dalla Corte d'Assise di Caltanisetta che aveva parlato nelle motivazioni della sua sentenza del più grave depistaggio della storia repubblicana. Dieci milioni di euro ciascuno "per i danni all’immagine che quell’accusa ha comportato, per essere stati detenuti all’isolamento e aver subito il carcere duro. Sono stati etichettati ingiustamente come stragisti“, ha spiegato l’avvocato Giuseppe Dacquì, legale di uno dei 5 boss.

Come racconta la versione palermitana di Repubblica, l’istanza è già stata depositata nell’ambito dell’udienza preliminare fissata per il 20 settembre davanti al Gip del Tribunale di Caltanissetta e che vede imputati il questore Mario Bo, gli ispettori Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, componenti del pool “Falcone – Borsellino”, accusati di aver depistato le

indagini manovrando il falso pentito Vincenzo Scarantino.

I mafiosi erano stati scarcerati anche grazie alle rivelazioni del pentito Gaspare Spatuzza, che con le sue dichiarazioni aveva fatto luce sul depistaggio.

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