Brian Burnie è l'archetipo del self made man. Nato in una famiglia povera di Newcastle, ha passato i primi anni della sua vita in un monolocale senza bagno. Appena adolescente inizia a lavrare come ragazzo delle consegne per un negozio di alimentari. Il lavoro lo porta al riscatto sociale e al benessere. Nel 2009 è un 70enne di successo, imprenditore petrolchimico, capo di una società di agenzie interinali e proprietario di un albergo di lusso valutato 16 milioni di sterline, con una tenuta di 40mila metri quadrati dove viveva con la moglie e i tre figli.
Poi, nell'arco di cinque anni, ha perso tutta la sua fortuna. O meglio, l'ha voluta perdere. La moglie si ammala di cancro e a Brian non sembra sufficente pagare le cure solo a sua moglie. Per dimostrarle la sua vicinanza decide di fondare un'associazione che assista le donne con tumore al seno. Per finanziarla liquida il suo intero patrimonio e lo mette nelle casse della onlus. Improvvisamente i figli e la moglie Shirley si trovano a vivere in una casetta in affitto nella periferia di Morphet, una piccola città nel nord est dell'Inghilterra.
Un cambio di vita troppo repentino anche per una moglie temprata da quasi 30 anni di reciproca sopportazione. "Speravo che con l'arrivo della pensione avremmo potuto trascorrere più tempo assieme. Ma da quando ha intrapreso questa 'follia' di dedicare la propria vita ad aiutare gli altri, lavora 12 ore al giorno. Io e i suoi figli lo vediamo a malapena". Il matrimonio vacilla e nel 2011 la donna una volta guarita dal tumore decide di chiedere il divorzio.
Una gesto di
estremo amore quello del povero Brian Burnie che a quanto pare non è stato per nulla apprezzato. All'apice della delusione ha fatto sapere che alla sua morte anche quel poco che resta della sua eredità andrà in beneficenza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.