Dimenticata dalla famiglia Bimba muore dentro l'auto

Per tre ore i genitori e i quattro fratelli non si sono accorti della sua assenza

Ogni volta siamo qui a chiederci: «Com'è stato possibile?». Scoprendo angosciosamente che non solo «è stato possibile», ma accade pure di frequente. Gli psicologi dicono che è un «frutto marcio dello stress». Solita interpretazione di comodo. «Stress» è la parola ideale per spiegare l'inspiegabile. Soprattutto quando ci troviamo dinanzi a un colpo a tradimento che parte dalla psiche e arriva all'anima. È il mistero della mente. Ed cuore. Segreti maledetti che «permettono» a un genitore di dimenticare un figlio piccolo in auto, ricordandosi di lui quando ormai si è trasformato in un bambolotto senza vita. È accaduto in passato con genitori amorevoli e irreprensibili. È riaccaduto ieri a Vicenza, con una mamma e un papà altrettanto «meravigliosi». Così li hanno definiti i vicini di casa, interpellati dal Giornale di Vicenza . Eppure una bambina - di nome Gioia e di appena 17 mesi - è morta nella maniera più assurda: dimenticata in auto dai genitori. Ora, entrambi originari della Costa d'Avorio e perfettamente integrati nella comunità vicentina, sono indagati per omicidio colposo.

Da una prima ricostruzione della polizia, i genitori, insieme alla bimba e ad altri due figli, erano usciti in auto per andare a messa e a fare dei giri in centro. Tornati a casa, hanno parcheggiato la vettura nel parcheggio vicino all'abitazione e sono scesi tutti dall'auto. Forse distratti per essersi messi a conversare con un vicino, i due non si sono resi conto che, mentre gli altri due figli erano scesi dall'auto, Gioia era rimasta sul seggiolino. Solo alcune ore dopo, la coppia si è accorta che la piccola non era in casa. Inutile la corsa all'auto parcheggiata e l'allarme al 118: i sanitari sono arrivati subito, ma non c'è stato nulla fare. È stata disposta l'autopsia sul corpo di Gioia, morta probabilmente per un colpo di calore.

La coppia era in procinto di sposarsi e aveva già perso un figlio tempo fa a pochi giorni dalla nascita: un lutto che comunque non aveva intaccato la serenità della famiglia, composta anche da altri due figli grandi (di cui uno appena laureato).

«La disgrazia - tentano di spiegare gli inquirenti - sarebbe avvenuta perché i genitori erano convinti che ad occuparsi di Gioia fossero proprio questi figli più grandi, e viceversa». Ma come può una bambina di un anno mezzo diventare - per tre, interminabili, ore - «invisibile» agli occhi di ben sei persone (mamma, padre e 4 fratelli)? Com'è stato possibile? È stato possibile. Punto.

La strage degli innocenti inizia in Italia nel 2008: una bambina di quasi due anni muore dopo essere stata dimenticata in auto dalla mamma a Merate, in provincia di Lecco. La donna, 39 anni, doveva lasciare la piccola alla baby sitter prima di raggiungere la scuola dove insegna. La bimba però si addormenta e la madre si dimentica di lei.

Nel maggio 2011 a Teramo, Elena, di 22 mesi, viene dimenticata in auto dal papà, un docente universitario. Il tempo passa, mentre la bimba è sotto il sole e trascorrono circa sei ore quando viene soccorsa. Ma ormai è troppo tardi.

Nel 2013 un analogo dramma costa la vita al piccolo Luca Albanese (vedi box qui sotto).

L'estate scorsa, ennesimo caso a La Chaux-de-Fonds, nella regione svizzera del Giura, dove un bimbo di 16 mesi ha perso la vita dopo essere stato dimenticato nella macchina dei genitori, lasciata nel parcheggio di un'azienda.

Preghiamo perché la strage non faccia altri innocenti.

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