Ancora si polemizza sui calciatori italiani che non si sono inginocchiati prima della partita tra Italia e Galles valida per l'ultimo turno della fase a gironi del campionato europeo di calcio. Di 11 Azzurri in campo in 6 hanno deciso di non piegarsi al politicamente corretto e di rimanere in piedi, con orgoglio, mentre altri 5 hanno deciso di seguire l'esempio dei calciatori gallesi. Va detto che la squadra britannica ha sempre mostrato vicinanza al movimento dei Black lives matter in onore del quale ci si inginocchia per ricordare George Floyd. L'Italia, invece, nelle due precedenti partite non si era mai inginocchiata. Dopo Enrico Letta, ora anche Lino Banfi si è espresso sulla questione.
L'attore, intervistato dall'Adnkronos, ha dichiarato: "Metà azzurri in ginocchio e metà in piedi non va bene: servirebbe una sorta di direttiva che inviti tutti i nostri calciatori della Nazionale a compiere in campo a inizio partita il gesto di solidarietà contro il razzismo". Anche lui si allinea al politicamente corretto che vorrebbe imporre ai calciatori di inginocchiarsi, senza considerare che quello non è un gesto contro il razzismo ma a supporto di un preciso movimento americano politicizzato.
Lino Banfi va oltre, lasciando intendere che in questa occasione ai calciatori va tolta la libertà decisionale: "Va bene il libero arbitrio, ma non sempre e non in ogni occasione una persona può fare quello che vuole, scegliere e decidere soltanto per sé". L'attore, quindi, prosegue: "In questo caso, non è il singolo calciatore che si inginocchia ma è la nostra Nazionale a compiere quello che, per me, è un bel gesto simbolico. Ci si ragioni tutti insieme e poi si decida collettivamente se inginocchiarsi o no: io lo farei, già dalla prossima partita".
Le parole di Banfi arrivano dopo quelle di Enrico Letta, che vorrebbe imporre il gesto ai calciatori, violando il diritto alla libertà di espressione dei singoli individui. "Che si inginocchino tutti, perché francamente l'ho trovata una scena pessima", ha detto il segretario del Partito democratico ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo. Parole che vanno contro qualunque principio di libertà costituzionalmente garantita, che mirano a politicizzare anche il gioco del calcio. Letta vorrebbe imporre all'Italia il modello culturale anglosassone, perché "in Gran Bretagna e nei Paesi anglosassoni lo fanno tutti, a prescindere dal proprio credo politico".
Fortunatamente, a rimettere ordine nelle dichiarazioni ci ha pensato il presidente della Figc, intervistato da la Repubblica: "Inginocchiarsi? No a imposizioni dall'alto, ognuno è libero". Grabriele Gravina, quindi, ha specificato: "I messaggi della Federazione sono chiari: poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Riteniamo che questo non può essere frutto di una scelta di politica federale, ognuno sceglie per sé.
Con i ragazzi ne abbiamo parlato, sapevano che era previsto nell'ambito del protocollo pre gara. E i ragazzi sono stati liberi, qualcuno l'ha seguito, altri si sono limitati ad applaudire. Massimo rispetto per tutte le forme di espressione contro la discriminazione razziale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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