Il direttore dell'Avvenire: ​"Fabo non è libero, è morto"

Tarquinio: "Uno Stato civile non può dare o far dare la morte"

Il direttore dell'Avvenire: ​"Fabo non è libero, è morto"

"Qualcuno ha detto che Fabo ora è libero e che lo Stato italiano ha perso. Fabo non è libero, è morto". Sono parole del direttore di Avvenire Marco Tarquinio in un video pubblicato sul sito del quotidiano della Cei. "Uno Stato civile - ha aggiunto - non può dare o far dare la morte. Non può farlo con la guerra, con la pena capitale, con l'abbandono delle persone disabili o malate, non può farlo con l'eutanasia. Questo è un bene che riguarda tutti e che dobbiamo saper difendere, dobbiamo saper tutelare". In questa vicenda, secondo il direttore, "c'è un punto che fa male. Si chiede che in Italia, mentre in altri Stati è già diventata regola, la morte diventi un'esperienza a comando".

"Spesso pensiamo che il nostro Paese debba raggiungerne altri su alti livelli di civiltà", continua Tarquinio, osservando che "in Italia c'è un altissimo livello di civiltà" e "la vita è un valore che

è posto a fondamento della nostra Costituzione. Dobbiamo avere grande preoccupazione se ci sono politici che trasformano la libertà in sinonimo di morte. Bisogna saper resistere a queste suggestioni", conclude Tarquinio.

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