"Un disastro, basta". Quei roghi dai campi rom che intossicano i cittadini

A Giugliano in Campagna l'ennesimo rogo tossico scoppiato nei pressi di un campo rom. Analoghi episodi si ripetono da anni, tra le denunce dei residenti allarmati per la loro salute

"Un disastro, basta". Quei roghi dai campi rom che intossicano i cittadini

Una colonna di fumo nero stagliata nel cielo. Tutto attorno, un odore acre, irrespirabile. L'ennesima bomba tossica innescata e fatta esplodere contro gli inermi cittadini, esasperati da una situazione divenuta ormai ingestibile. Pericolosa per la salute. A Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, i vigili del fuoco sono intervenuti ancora una volta per domare un incendio divampato nei pressi del campo rom abusivo di via Carrafiello. Già nei giorni scorsi e in quelli antecedenti ancora, infatti, la zona era stata interessata da analoghi falò che avevano fatto scattare l'allarme sanitario.

Le fiamme, ancora in corso di spegnimento, stanno interessando presumibilmente una grossa quantità di rifiuti e di materali plastici sversati abusivamente e poi incendiati. Sul posto, come documentato dalla stampa locale, sono intervenute due autobotti e altri mezzi d'emergenza dei vigili del fuoco. Ad accorgersi per primi dell'ennesimo rogo tossico erano stati gli stessi residenti, che subito avevano segnalato alle autorità quella colonna di fumo nero divenuta poi sempre più consistente. Con il passare delle ore, le esalazioni nocive provocate dalla combustione si erano diffuse nel raggio di alcuni chilometri, rendendo l'aria irrespirabile.

Nella zona, segnalano alcuni cittadini, sono peraltro presenti anche alcune coltivazioni di pomodori ad altissimo rischio di contaminazione. Da diversi anni, in quell'area, gli ambientalisti segnalano fenomeni di degrado e lanciano moniti sul livello di inquinamento del terreno, ormai avvelenato da una lunga scia di roghi e di sversamenti tossici. Gli esposti dei residenti ormai sono all'ordine del giorno, spesso con accuse rivolte agli insediamenti rom abusivi presenti da quelle parti. Già nel 2020 la situazione era stata denunciata anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, che si era recato proprio a Giugliano in Campania per un sopralluogo.

Oggi, alla luce dell'ennesimo incendio, a levare la propria voce di protesta è stato il presidente di "Nuove Socialità", Salvatore Ronghi. "Giugliano e i territori circostanti continuano ad essere inquinati e deturpati dagli incendi provocati di rifiuti connessi alla presenza di campi rom, in ultimo quello di oggi nei pressi del campo rom di Carrafiello nord. È grave che amministrazione comunale, regionale e governo centrale, tutte dello stesso segno politico, non pongano fine a questo disastro ambientale e sociale liberando Giugliano dai campi rom e garantendo ai suoi abitanti un ambiente pulito e vivibile", ha lamentato il responsabile dell'associazione. E ancora: "Di recente anche il sindaco di Giugliano ha lanciato un grido di allarme chiedendo al prefetto di Napoli la definitiva risoluzione del problema e dicendosi anche pronto ad iniziative di protesta, ma è evidente che tutto ciò non ha avuto seguito ed i giuglianesi continuano ad essere vittime di questa grave situazione che comporta, inoltre, un grande dispendio di energie di uomini e mezzi".

Lo scorso mese di aprile la Sma Campania, società in house della Regione Campania le cui attività sono finalizzate alla salvaguardia del territorio, aveva

annunciato l'impiego di alcuni droni per monitorare alcune porzioni di territorio interessate dai roghi tossici. I cittadini, tuttavia, sono ancora in attesa di vedere i risultati concreti di quella iniziativa.

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