Vincere più di un miliardo di vecchie lire al totocalcio e rimanere poveri. È successo a Martino Scialpi di Martina Franca (Taranto) che dopo trentatrè anni e trentun processi non ha ancora incassato la vincita. In un interminabile braccio di ferro legale che dal 1981 a oggi si è rimpallato tra le Aule dei tribunali di Lecce, Salerno, Bari, Roma e Taranto la battaglia col Coni e ministero delle Finanze si è più volte incagliata mettendo sul lastrico il 61enne Scialpi che oggi è pure rimasto senza lavoro e vive grazie all'aiuto di alcuni amici.
La fine di questo interminabile calvario, iniziato all'indomani della vincita quando il Coni di Bari ha assicurato di non avere la ricevuta, potrebbe arrivare il prossimo settembre quando verrà deciso se i 3,9 milioni di euro accantonati alla Bnl di Roma andranno a finire sul conto di Scialpi. Dal 1981 a oggi, però, il "fortunato" vincitore è finito sul lastrico. Allora ambulante, oggi disoccupato. Le sue (poche) fortune sono state bruciate in cause legali.
Perché, come racconta Agostino Gramigna sul Corriere della Sera, oltre a non aver incassato la vicnita miliardiaria, ha dovuto far fronte all'accusa di truffa per aver falsificato la schedina. Accusa che è venuta a cadere solo nel 1987 quando una perizia ha dimostrato che il "fortunato" foglietto di carta è autentico. Eppure i soldi non sono ancora arrivati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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