Se mentre guidate state utilizzando il cellulare, un tablet o chissà quale altro device, sappiate che - in caso di incidente - ora la polizia potrà accedere ai vostri smartphone per sapere se al monento del sinistro eravate distratti, o meno, da una chat WhatsApp o dalla chiamata di un amico.
Sono le novita, secondo quanto riporta il sito di informazione giuridica, dirittoegiustizia.it, che la Procura Pordenone ha emanato con la direttiva 4414 del 26 giugno 2018. Sia ben chiaro: per ora la novità riguarda solo il Friuloi Venezia Giulia. Ma se dovesse avere riscontri positivi un domani la normativa potrebbe essere estesa a tutto il Belpaese. Dunque, meglio fare attenzione.
La polizia potrà verirficare che l'automobilista non stesse telefonando a qualcuno, inviando un sms, leggendo chat su WhatsApp oppure cercare contatti in rubrica, impostare il navigatore o fare ricerche su Google. Tutto quello che, insomma, è vietato (e pericoloso) fare mentre si è al volante.
"L'autista coinvolto in un grave incidente stradale - scrive il quotidiano giuridico - dovrà prontamente collaborare con gli organi di polizia esibendo cellulari, tablet e ogni altro dispositivo reperibile nell'abitacolo, per consentire nell'immediatezza di verificare eventuali interferenze con la condotta di guida. E per chi si rifiuta o nasconderà il telefonino, scatterà la perquisizione personale con il sequestro dell'apparato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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