"Le donne hanno un ruolo essenziale nella formazione dello Stato Islamico"

Le donne sono le mogli dei combattenti ma sono soprattutto le loro madri

"Le donne hanno un ruolo essenziale nella formazione dello Stato Islamico"

Il pm Maurizio Romanelli, nel corso della requisitoria che ha portato alla condanna a 9 anni di reclusione per Maria Giulia "Fatima" Sergio, ha parlato del ruolo centrale delle donne nello Stato islamico.

Secondo il magistrato le donne avrebbero infatti un ruolo essenziale per l'organizzazione dello Stato Islamico perché "sono le spose dei combattenti. E' meglio che un combattente arrivi nello Stato Islamico con una donna perchè questo facilita le cose e inoltre le mogli dei combattenti sono le madri dei futuri combattenti".

Nel corso del loro indottrinamento sono proprio le donne a convincere le altre a partire, proprio come ha fatto Fatima con la sorella Marianna e la madre. La famiglia di Fatima non è però mai riuscita a raggiungere la ragazza perché sono stati tutti arrestati prima della partenza nel luglio 2015.

Romanelli ha sintetizzato poi il percorso di radicalizzazione della giovane donna italiana: "E' una giovane donna che si converte alla religione musulmana e acquisisce progressivamente una seria preparazione religiosa. Questa impostazione radicale la porta a scegliere di sposare, in seconde nozze, una persona che sta per raggiungere lo Stato Islamico. Alla fine, attraverso circostanze del tutto peculiari, viene messa in contatto con Aldo Kobuzi e viene organizzato questo matrimonio.

E' un matrimonio puramente combinato che non trova la ragione d'essere sul piano delle relazioni tra persone ma solo in relazione alla funzione. I due non si conoscono, se non per via telematica e addirittura per via telematica è necessaria l'intermediazione di un uomo perchè Fatima fa sottoporre Kobuzi a un test di affidabilità religiosa, un vero e proprio questionario".

Il matrimonio è stato lo strumento che ha permesso a Fatima di partire perché senza un uomo la ragazza non poteva raggiungere lo Stato Islamico.

Arrivata in Siria "diventa a breve un'insegnante all'interno del territorio dello Stato Islamico proponendo la sua visione dell'Islam radicale, poi si addestra all'uso delle armi, seppure a scopo solo difensivo, e svolge un'incredibile attività di determinazione su tutta la sua famiglia".

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