Un dossier di 1200 pagine sarebbe in grado di svelare le attività omosessuali e non di sessanta preti, frati e seminaristi appartenenti, per lo più, alle diocesi campane. Una rete, però, che arriverebbe a coinvolgere il belpaese da Roma a Catania. La notizia, che ha già sconvolto il Vaticano, è arrivata nelle scorse settimane, ma solo in queste ore sono stati aggiunti particolari rilevanti. La Curia, infatti, ha confermato l'esistenza del documento, che conterrebbe, tre l'altro, le conversazioni hard di questi uomini di Chiesa.
"Chiacchierate" che sarebbero avvenute attraverso chat predisposte per incontri a sfondo sessuale. "Nel corso di questa settimana è stato consegnato alla cancelleria della Curia arcivescovile di Napoli un dossier su cd di denuncia di casi di omosessualità nei quali sarebbero coinvolti sacerdoti, religiosi e seminaristi di alcune diocesi italiane. Detto materiale verrà opportunamente esaminato per essere trasmesso alle diocesi interessate per le eventuali necessarie valutazioni", ha specificato in una nota stampa la Curia napoletana. Lo scandalo, insomma, è apparentemente grosso.
La consistenza del dossier in questione è stata annunciata da Gaynews, la testata online diretta da Franco Grillini:"App per incontri, gang bang, sesso in canonica: un dossier di 1.200 pagine svela la rete hot dei preti gay da Roma a Catania", aveva titolato il sito citato. La documentazione, quindi, sarebbe adesso sulla scrivania del cardinal Crescenzio Sepe, che della diocesi di Napoli è l'arcivescovo. A consegnare il tutto, poi, sarebbe stato un escort, Francesco Mangiacapra, lo stesso che in passato aveva "incastrato" un sacerdote ridenominato "don Euro", cioè don Luca Morini. In funzione dei rapporti sessuali, insomma, potrebbero esserci stati ancora dei veri e propri scambi di denaro. Sesso a pagamento, per farla breve. Ogni uomo di Chiesa coinvolto sarebbe stato peraltro "schedato" tramite questo dossier, con tanto di foto allegate, screenshot delle conversazioni e così via. Alcuni festini, come se non bastasse, sarebbero avvenuti anche all'interno delle canoniche.
"Il prete – ha raccontato un gigolò ventottene – regalava venti, trenta euro ogni volta che ci vedevamo. Non gli ho mai chiesto niente, insisteva sempre lui per darmeli i soldi, alla fine me li prendevo. Che dovevo fare?. Navigando su internet ho scoperto una chat per preti.
Se ne hai voglia lì di preti disponibili ne trovi quanti ne vuoi anche se i napoletani sono pochi", ha svelato. Questa storia, sino ad oggi, era stata raccontata solo dai media. La Curia napoletana, adesso, ha sentenziato sull'esistenza della documentazione: il dossier c'è per davvero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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