Due minori bruciano un senzatetto: ​"Volevamo fargli uno scherzo"

Il senzatetto attaccato da due minorenni con petardi e rotoli di carta in fiamme. Il più piccolo ha 13 anni: non è imputabile

Due minori bruciano un senzatetto: ​"Volevamo fargli uno scherzo"

"Volevamo soltanto fargli uno scherzo...". Invece l'hanno bruciato vivo. È successo a Zevio, paesino di meno di 15mila abitanti a una dozzina di chilometri da Verona. Qui Ahmed Fdil, 64enne marocchino soprannominato "il Baffo", è stato ammazzatto. È il 13 dicembre, poco dopo le otto di sera, quando due ragazzini, figli di immigrati, hanno dato fuoco alla Fiat Bravo in cui dormiva il senzatetto. Hanno appiccato le fiamme con petardi e rotoli di carta. E l'auto si è trasformata in una immensa torcia.

Ieri Salah Fdil, il nipote di Ahmed, ha voluto andare a vedere coi propri occhi il luogo in cui i due minorenni si sono accaniti contro il senzatetto indifeso. "Forse lui desiderava morire proprio qui - ha detto ai microfoni del Corriere della Sera - ma quel che è certo è che non meritava una fine del genere". Ed è proprio il quotidiano di via Solferino a ricostruire cosa è successo in quella sera di dicembre. Fdil, che era emigrato dal Marocco nel 1990 per trovare un lavoro, era stato impiegato come operaio specializzato da una fabbrica della zona. Poi la crisi gli aveva portato via tutto. Da tempo vive per strada e dormiva in una Fiat Bravo. Quando i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere l'incendio appiccato dai due ragazzini hanno trovato il cadavere "in parte riverso all'esterno, all'altezza della portiera anteriore destra".

Fdil era da tempo perseguitato da alcuni ragazzini. Gli lanciavano addosso i petardi. "Anche quella sera ho sentito un botto - ha raccontato una testimone al Corriere della Sera - e quando mi sono affacciata alla finestra ho scorto le fiamme che salivano". In poco tempo i carabinieri hanno trovato i colpevoli del barbaro gesto. Si tratta di due amici. Uno ha 13 anni, l'altro 17. Entrambi sono figli di immigrati. Il più piccolo non è nemmeno imputabile dal momento che è troppo giovane. I due si sono prima trovati nella piazzetta del paese, poi sono andati all'auto in cui viveva il senzatetto.

"Abbiamo preso della carta dal rotolo che c'era in una pizzeria e ce la siamo divisa", ha raccontato il 13enne. Un pezzo di carta è finito nell'abitacolo della Fiat Bravo passando dal finestrino. "Io ci ho provato ma mi si è sciolto in mano, non so se sia entrato oppure no".

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