Con il reddito di cittadinanza due tunisini finanziano il jihad

La Guardia di finanza di Bologna ha denunciato due tunisini per avere finanziato un terrorista islamico. Usavano il reddito di cittadinanza

Con il reddito di cittadinanza due tunisini finanziano il jihad

Il reddito di cittadinanza usato per finanziare il terrorismo islamico. È successo a Bologna. Protagonisti: due tunisini di 33 e 50 anni, già nel mirino delle attività di prevenzione dell'utilizzo del money transfer per sostenere a distanza il jihad. Da qui è scattata, per i due uomini, la denuncia della Guardia di finanza con l'accusa di aver finanziato, fino allo scorso aprile, un pericoloso foreign fighter islamico iscritto nelle liste antiterrorismo del Belgio e localizzato in Tunisia. Il tutto avvelendosi di un money transfer in provincia di Ferrara.

Non solo. Nel corso delle indagini finalizzate anche all'individuazione delle fonti reddituali dei due indagati, è emerso che i due stranieri hanno anche percepito in modo indebito il reddito di cittadinanza. Valore incassato: circa 12mila euro. L’attività investigativa, condotta dalle Fiamme gialle del Gico - Gruppi d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata - del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, sotto la direzione del procuratore della Repubblica, Antonio Gustapane, si è concentrata sull'analisi delle varie segnalazioni per operazioni sospette e dei flussi di conti correnti bancari. Oltre a mirate attività tecniche, appostamenti, pedinamenti, perquisizioni locali e personali, decisivo il ricorso agli strumenti di cooperazione internazionale messi a disposizione da Europol, attraverso il Terrorism finance tracking program.

Nel corso delle indagini, riporta l'agenzia Ansa, finalizzate all’individuazione dei redditi utilizzati per i versamenti al presunto terrorista, i militari della Guardia di finanza hanno accertato che gli indagati percepivano il reddito di cittadinanza, dichiarando posizioni reddituali e lavorative false. Ora dovranno anche restituire i circa 12 mila euro percepiti indebitamente. I due cittadini tunisini sono stati anche denunciati per il reato di invasione di terreni o edifici. Dal 2011 occupavano un alloggio popolare pur non avendone alcun titolo.

Il caso dei due tunisini ne ricorda un altro. Nel giugno scorso, sempre a Bologna, la procura chiede il rinvio a giudizio di quattro stranieri accusati di aver finanziato il terrorismo jihadista internazionale e di aver favorito l'immigrazione clandestina.

Tre avrebbero raccolto e inviato in Somalia denaro destinato all'acquisto di armi e munizioni per i gruppi terroristici Al Shabaab e Onlf (Ogaden national liberation front), attivi proprio in Somalia e in Etiopia. Tra le somme nel mirino degli investigatori anche 6.915,40 euro che uno dei tre aveva "procacciato" ottenendoli dal welfare francese, approfittando dello status di rifugiato.

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