La classifica dei succhi di frutta: quali sono i migliori

Altroconsumo ha analizzato 18 marche e stilato una classifica basata anche sul prezzo

La classifica dei succhi di frutta: quali sono i migliori

Altroconsumo ha analizzato 18 marche di succhi di frutta e ha poi stilato una classifica, tenendo conto non solo della qualità dei prodotti ma anche del loro prezzo. Si tratta infatti di una delle voci che ha più risentito positivamente del lockdown, durante il quale i consumatori hanno ricominciato a comprare le bevande che facevano parte di un settore in crisi da tempo e considerate ricche di zuccheri.

Importante la qualità-prezzo

Altroconsumo ha testato 18 marche analizzandone gli ingredienti, con un occhio attento anche al costo. Sul gradino più alto del podio troviamo un prodotto cult per chi conosce il mondo del biologico, si tratta infatti di una azienda presente sul mercato dal 1978. Primo in classifica è il suo nettare di albicocca italiana che ha ottenuto un punteggio di 74/100, ovvero di buona qualità. Subito dopo troviamo invece il nettare di albicocca di Plasmon con 71/100, marca specializzata nell’alimentazione per neonati e per la prima infanzia. A solo un punto di distanza ecco completare il podio il prodotto della linea bio di Esselunga. Tra il primo e il terzo posto della classifica sui succhi di frutta vi sono solo 4 punti di scarto. Quello che sembra davvero cambiare le cose tra un prodotto e l’altro è il prezzo. Il nettare di Alce Nero, 82 centesimi, ha un costo di circa il doppio rispetto a quello di Esselunga 42 centesimi. Tra i due troviamo la Plasmon con un costo medio a porzione di 68 centesimi.

I succhi del discount sono degni di nota, dato che al quarto posto si posiziona con un punteggio di 65/100 Solevita del Lidl. Oltre ad avere una buona qualità, ha anche un prezzo del tutto concorrenziale: 17 centesimi. A lui va il riconoscimento come “miglior acquisto”, che sta proprio a indicare il miglior rapporto tra qualità e prezzo. Dal quinto posto le cose cambiano e tutti gli altri prodotti analizzati hanno un punteggio inferiore a 65/100, con una qualità ritenuta media. Tre le tipologie di marche trovate: gli specialisti della categoria, per esempio Santal, Yoga e Zuegg; le private label, come Coop, Conad e Carrefour; quelli dedicati alla prima infanzia, come la Mellin.

I test: quanta frutta realmente contenuta

I succhi di frutta presi in considerazione da Altroconsumo sono stati testati in laboratorio, in modo da poter verificare che la quantità di frutta riportata in etichetta fosse realmente presente nel prodotto. In seguito è stata calcolata la quantità di zuccheri aggiunti per confezione. Oltre alla qualità del trattamento termico subìto dai succhi. I succhi di frutta contengono succo o purea di frutta, ma non sono frutta e non la possono quindi sostituire. In più hanno molti zuccheri aggiunti, e questo vale anche per quelli destinati ai bambini. Per spiegare meglio, vi sono alcune distinzioni. Il succo di frutta vero e proprio è costituito da succo al 100%, ottenuto dalla spremitura diretta del frutto oppure dal succo concentrato al quale viene poi aggiunta l’acqua. Il nettare di frutta ha una percentuale di frutta varia. Si ottiene aggiungendo al succo acqua e zucchero, al massimo il 20%.

Si può anche trovare al suo interno sciroppo di glucosio, edulcoranti, succo di limone e altri additivi. Infine ci sono le bevande a base di succo, i cui ingredienti sono acqua, zucchero e additivi, tra i quali anche coloranti e conservanti, e aromi. Per legge basta che vi sia contenuto il 12% di frutta.

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