Tra sabato e domenica, più di 200 migranti sono sbarcati sulle coste italiane, 176 a Lampedusa e 40 sulle coste del Sulcis, in Sardegna: un totale di 216 persone. Tutte arrivate sulle nostre coste sui cosiddetti "barchini", imbarcazioni di piccole dimensioni con una capienza limitata. Ed è emergenza, nonostante le rassicurazioni del sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. "Nella nostra struttura non ci sono problemi di sovraccarico". Ma solo perché finora i migranti sbarcati sulle coste dell'isoletta tra Italia e Libia sono stati trasferiti sulla terraferma. Quando gli arrivi si contavano sulla punta delle dita. In questo fine settimana è successo l'opposto. Nel giro di appena 12 ore, a Lampedusa, ci sono stati almeno otto mini-sbarchi con l'arrivo di 176 migranti.
I primi due barchini sono stati intercettati sabato sera: uno alle 20, l'altro alle 21: 25 persone a testa, per un totale di 50. A cui poco dopo se ne sono aggiunti altri 30, di nazionalità tunisina, bloccati sulla spiaggia di Cala Palme. Ma l'ondata di naufraghi non è finita lì. E nelle ore successive sono arrivati altri barchini, almeno cinque, ognuno con 20-25 migranti tunisini e dell'Africa subsahariana, per un totale di 176 migranti. Abbastanza per riempire a tappo l'hot-spot di Lampedusa, che in questo momento non può ospitare altre persone.
Sbarchi anche in Sardegna
Nelle stesse ore, piccoli sbarchi sono avvenuti anche in Sardegna. Una quarantina le persone arrivate su imbarcazioni di fortuna, barchini fatti di legno e vetroresina. Gli sbarchi sono iniziati sabato pomeriggio sulle coste del Sulcis-Iglesiente. In tutto, sono 40 le persone rintracciate dai carabinieri di Carbonia, tutti adulti e in buone condizioni fisiche generali. I primi a giungere sulle coste italiane son stati due algerini, intercettati nel Comune di Sant'Anna Arresi. Poi è stata la volta di altri cinque migranti, fermati nel porticciolo nuovo di Teulada. Domenica si sono registrati altri tre sbarchi: nove migranti fermati a Sant'Antioco, otto a Capomalfatano (Teulada), altri 16 a Teulada: tutti trasferiti presso il Cas di Monastir (Tunisia) per le procedure di identificazione e le ulteriori incombenze burocratiche.
"Sbarchi fantasma" e sicurezza a rischio
Tutto bene, dunque. Anzi, no. Perché in assenza delle ong, il pericolo è rappresentato dai cosiddetti "sbarchi fantasma", ovvero quelle situazioni in cui una barca di fortuna arriva sulla spiaggia e gli occupanti si danno alla fuga, nascondendosi. Migranti economici? Probabilmente sì. Terroristi? Non lo si può escludere al cento per cento. È per questo motivo che l'intensificarsi degli sbarchi nelle ultime ore è fonte di seria preoccupazione. Il mare calmo favorisce le partenze dall'Africa. E bastano tanti piccoli barchini, anziché le solite navi gestite dalle ong, per causare un'emergenza sanitaria. Oltre che serissimi problemi di sicurezza.
Scontro Salvini-sindaco di Lampedusa
Qualche ora prima dell'ondata di sbarchi di questo weekend, Matteo Salvini lamentava l'aumento degli sbarchi del 110% a settembre, "più del doppio rispetto allo stesso mese dell'anno scorso". Parole seguite poco dopo da un'ulteriore impennata nell'arrivo di altri migranti. Con il 110% di cui parlava il segretario della Lega destinato a salire ancora di più. Eppure c'è chi, come il già citato sindaco di Lampedusa, sottovaluta il fenomeno. Anzi, "da quanto c'è il nuovo governo - ha attaccato Martello - i migranti sbarcati da noi il giorno dopo vengono subito trasferiti altrove in altri centri. E in questo modo non ci sono problemi di sovraccarico della nostra struttura. Prima, invece, i trasferimenti non avvenivano quotidianamente". Ma Salvini tira dritto. E domenica sera, dopo avere assistito inerme ai 13 mini-sbarchi tra Lampedusa e Sardegna, si sfoga su Twitter: "Oltre 200 immigrati sbarcati anche oggi, siamo a oltre 2 mila in meno di un mese, più del doppio rispetto all'anno scorso.
Al governo abbiamo degli incapaci, dei venduti o dei complici? I sindaci e i governatori della Lega sono pronti a reagire e a rispondere No ad ogni nuovo arrivo di immigrati". Ma quanto accaduto nelle ultime ore rischia di ripetersi nei prossimi giorni. Che lo voglia o no Salvini.Al governo abbiamo degli incapaci, dei venduti o dei complici? I sindaci e i governatori della Lega sono pronti a reagire e a rispondere NO ad ogni nuovo arrivo di immigrati.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 29, 2019
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