Ogni giorno alle 18, puntuale (quasi) come un orologio svizzero, Angelo Borrelli fa il suo ingresso nella sala stampa della Protezione Civile. Legge i dati sull’andamento dell'epidemia da coronavirus, gioisce per il "rallentamento nella crescita dei contagi" (formula positivista per dire che ancora procede, ma un po' meno di prima) e risponde a qualche domanda. Se c'è una cosa che l'Italia ha imparato in questi giorni è che sull’utilità di quei numeri ci si può fare davvero poco conto. Politici e media s’affannano a valutare giorno per giorno come vanno i numeri, manco fosse un terno al lotto. Ma per capire come davvero sta procedendo l’infezione Covid-19, ci sarebbe bisogno di altro.
Per provare a colmare il vuoto, a livello nazionale, europeo e presto anche per gli Usa, i lettori del Giornale.it possono navigare (qui) sul portale pubblicato anche sulle nostre pagine. A elaborarlo è stata la società abruzzese Perfexia di Carsoli in partnership con la Fondazione Ebris. "L’obiettivo - spiega Danilo Lucangeli, Ceo di Perfexia - è quello di dare una lettura alternativa e più indicativa dal punto di vista epidemiologico che non il semplice conteggio dei contagi o decessi totali. I valori assoluti sono comunque riportati in alcuni dei report, ma dove necessario si è cercato di dare una lettura dei dati bilanciata sulla popolazione di riferimento"'.
Il problema, infatti, è che troppo spesso ci si fissa ad osservare il dato puntuale, dimenticandosi che dal punto di vista epidemiologico a contare sono la tendenza nel tempo e l’incidenza su un determinato territorio. Per questo Perfexia e la Fondazione Ebris si sono concentrate su due indicatori differenti: il primo è la prevalenza, cioè il numero di casi positivi noti ogni 1000 abitanti in un dato giorno, che permette di comparare i contagi in regioni con un numero di residenti molto differente; il secondo è l’incidenza, che misura la proporzione di nuovi casi sulla popolazione totale o su 1000 abitanti in un periodo di tempo. ''Questi dati - spiega Antonio Giorgi - sono universalmente riconosciuti e danno un'idea rispettivamente dell'entità del contagio in un dato momento e della variazione del numero dei contagi nel breve (7 giorni) e brevissimo tempo (48 ore)”.
Gli analisti sono però andati oltre: "Abbiamo calcolato anche i rapporti incrementali delle curve dei contagi nel tempo. Il rapporto incrementale nel breve (7 giorni) e nel brevissimo (48 ore) indica l'angolo della curva dei contagi totali in un dato periodo di tempo". Questa analisi permette di capire se una determinata Regione si è avviata o meno verso la fine dell'emergenza. "A rapporto incrementale più alto corrisponde un incremento dell'attività di un focolaio del virus. Un rapporto incrementale molto basso o addirittura negativo nel brevissimo (48 ore), se confermato anche nel breve (7 giorni), può indicare l'avvio di una fase calante dell'infezione in una regione o provincia italiana".
La società Perfexia è un centro d’eccellenza in ambito di big data analytics ed è proprietaria della piattaforma software "Health Insights", unica in Italia per il sistema Sanitario Nazionale. Per ovviare al problema degli asintomatici e provare allo stesso modo a realizzare una stima di quanto siano attivi i focolai nelle Regioni, gli analisti hanno messo in relazione il numero dei casi positivi in un dato momento con il totale dei guariti o deceduti. "Si ritiene infatti che la normale evoluzione del contagio sia o la guarigione o il decesso - spiega Lucangeli - L'indicatore quindi tende a 0, valore che potrà essere raggiunto soltanto quando non ci saranno più positivi su un territorio di riferimento. Un valore prossimo ad 1 di questo indicatore potrebbe indicare un focolaio di infezione che non ha più un numero rilevante di nuovi casi di infezione".
Va detto che "questo indicatore non ha ancora validazioni scientifiche note in letteratura e va inteso solo come un tentativo di comprendere l’attività dei diversi focolai del virus nelle regioni italiane". Ma può essere una lettura innovativa, che offre spunti interessanti. Forse più di una banale conferenza stampa quotidiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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