In questi giorni di grande caldo si fa sempre più strada quello che è già stato soprannominato come "movimento no-siccità", composto da tutti coloro che si mostrano piuttosto scettici nei confronti dell'emergenza idrica di cui parla l'attuale governo. A far parte di questa nuova frangia non solo diffidenti e polemici, ma anche personaggi legati ai gruppi conosciuti con il nome di "no-mask" e "no-vax".
Facendo girare l'hashtag #siccitànelvostrocervello, coloro che non credono alla crisi idrica accusano l'esecutivo di aver messo in scena l'ennesima montatura. Un'emergenza pilotata per mantenere uno stato di costante allarme. Sui social, intanto, vengono postate a ripetizione immagini di fiumi italiani, come il Po, ancora ricchi di acqua.
Lo stato di emergenza in Lombardia e le polemiche
Bufera per lo stato d'emergenza richiesto dalla Regione Lombardia, dove il governatore Attilio Fontana ha chiesto di non sprecare acqua potabile, affermando che il territorio lombardo potrà andare avanti fino al 10 di luglio. I post polemici non si sono fatti attendere, con alcuni utenti arrivati a bollare la notizia della secca del Po come una bufala. Eppure, da tutto lo Stivale giungono richieste d'aiuto, specialmente da parte del settore agricolo.
"Nessuna siccità" e insulti al governo
Secondo gli esponenti del movimento "no-siccità", l'emergenza idrica sarebbe l'ennesima crisi decisa a tavolino dal governo, che intende mantenere la popolazione in uno stato di costante allerta. Oltre alle foto di temporali, pozze d'acqua, fiumi e laghi, si sprecano i messaggi accusatori e sospettosi nei confronti dell'esecutivo. "Ma il governo dove vuole arrivare?", si chiede un utente su Twitter. La risposta: "A portare gli agricoltori a vendere alle multinazionali".
Non mancano gli attacchi mirati nei confronti dei politici e dello stesso premier Mario Draghi, coperto di isulti. Il governatore del Veneto Luca Zaia, per esempio, è stato accusato di diffondere immagini vecchie del Po. Secondo qualcuno la foto da lui mostrata risalirebbe al 2017.
Stando alla versione di alcuni, le dighe sarebbero colme, ma qualcuno starebbe
trattenendo l’acqua alla fonte per creare siccità e rovinare i raccolti. Il popolo del web viene quindi invitato a verificare di persona, a raccogliere prove dei fatti, meglio ancora, per chi li ha, con immagini via drone.
Il fiume Pò non è in secca.
— 0ptimusprimeio (@seguimi2022) June 26, 2022
Allarme siccità per depensati. pic.twitter.com/GtvGi3E10U
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