All'isola d'Elba non c'è posto per le carovane di nomadi, sinti o rom.
Questo, almeno, sembra essere il convincimento dei sindaci dei nove Comuni in cui è suddivisa l'isola toscana nel Mar Tirreno. Dove, il sindaco di Portoferraio Mario Ferarri, ha emesso un'ordinanza per sgomberare due famiglie rom per motivi "igienico-sanitari" e di "decoro sia pubblico che privato". Una trentina di nomadi avevano infatti parcheggiato i loro tre caravan fuori dal centro abitato e chiedevano la carità ai turisti sulle spiagge del paese.
Ferrari però ha deciso di dire basta e così ha deciso di allontanare i rom con un'ordinanza con effetto immediato. Il suo esempio è però stato subito imitato dal primo cittadino di Capoliveri e a ruota dai sindaci degli altri sei Comuni elbani. Tutti e otto i municipi hanno emesso il medesimo provvedimento, con cui si impediscono "insediamenti non autorizzati che comportino la sosta e o ogni forma di campeggio o accampamento con caravan, roulottes, tende, mezzi meccanici o simili, attrezzati o trasformati in abitazione".
Quindi le due famiglie rom sono state allontanate dall'isola e accompagnate sulla terraferma con il primo traghetto del mattino.
La decisione dei sindaci elbani, racconta però il Corriere fiorentino, è stata contestata dagli esponenti del centrosinistra locale, con il consigliere di
Rio d'Elba Pino Coluccia che parla di "abuso di potere"."Per l'assenza di autorizzazioni o mancato rispetto di norme igienico-sanitarie - spiega il consigliere - non è previsto il trasferimento, ma solo delle sanzioni".
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