È iniziato oggi il processo con rito abbreviato a Michele Buoninconti, unico accusato per omicidio e occultamento di cadavere nel caso della morte della moglie Elena Ceste, scomparsa il 24 gennaio 2014 e poi trovata senza vita il 18 ottobre successivo in un canale di scolo a poche decine di metri da casa.
L'udienza è stata subito sospesa e poi aggiornata al 22 luglio per permettere alla corte di esaminare alcune eccezioni sollevate dai legali del vigile del fuoco, Chiara Girola e Massimo Tortoroglio. Al centro della battaglia tra accusa e difesa ci sono i tabulati telefonici che collocherebbero Buoninconti nei luoghi in cui è stato ritrovato il cadavere della moglie nei momenti della sua scomparsa. "Cercheremo di smontare quelle che appaiono certezze per l’accusa", dicono i legali del vigile del fuoco che hanno chiesto e ottenuto una nuova perizia.
"Michele continua a ripetere che non ci sono prove contro di lui", dicono gli avvocati Chiara Girola e Massimo Tortoroglio, "Ha seguito l’udienza: è sereno e fiducioso. La nuova perizia è dirompente, capace di scardinare l'intero impianto probatorio. Per questo siamo soddisfatti che il gup abbia accolto la nostra richiesta: riteniamo infatti che sia rilevante per la difesa. Durante la prossima udienza del 22 luglio, potremo fare confrontare alcuni periti: per noi il fango trovato sugli abiti non è riconducibile al rio Mersa o al cortile dell'abitazione.
E quindi contestiamo i risultati della procura. In più ci sarà un chiarimento sulla perizia delle celle telefoniche. La nostra difesa è critica a riguardo e rileva delle omissioni e degli errori. Per noi la perizia risulta inverosimile o addirittura impossibile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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