Il 19 gennaio scorso sono stati intercettati all'aeroporto di Lipsia 14 profillatici pieni di cocaina liquida e destinati all'ufficio postale della Santa Sede. 340 grammi per 40mila euro di valore. Una bella somma. Sia la polizia tedesca che l'Interpol in Vaticano speravano che il destinatario di questo insolito pacchetto sarebbe andato a ritirarlo, ma nulla. Non si presentò nessuno. Forse fu avvertito per tempo.
Al via dell'anno giudiziario in Vaticano, Gian Piero Milano, il promotore della giustizia della Santa Sede, è ripartito proprio da qui e ha ricordato, come scrive Il fatto, "l'impegno della Gendarmeria nel 2014 relativo al monitoraggio del traffico di droga da Stati esteri verso lo Stato vaticano".
Così, Milano ha invocato "protocolli comuni e uniformi parametri informativi" in materia di rogatorie e ha indicato una possibile apertura verso le
intercettazioni come "strumento di indagine imprescindibile".La rivoluzione di Papa Francesco continua. E passa da una maggior trasparenza e legalità all'interno del Vaticano.
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