Potrebbero essere colpiti dalla xylella fastidiosa, il batterio che negli ultimi anni ha messo in ginocchio il territorio e l'economia pugliesi colpendo gli ulivi secolari. Così, nel barese, alcuni agricoltori hanno deciso di dar fuoco ai loro alberi che potrebbero essere colpiti dal batterio killer in quanto hanno le chiome essiccate. Nel caso fossero malati, sarebbero sradicati e i loro proprietari non vogliono. Piuttosto le fiamme. È quanto si legge sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno".
Oramai quello della sputacchina è diventato un vero e proprio incubo in tutta la Regione, non solo nel Salento, ma anche, appunto nel barese. Ad essere preoccupata anche la Chiesa. Nel suo saluto a Papa Francesco, appena dieci giorni fa, il vescovo di Santa Maria di Leuca (un Comune in provincia di Lecce), monsignor Vito Angiulli, ha elencato tra "alcuni gravi problemi che affliggono il nostro territorio, il flagello della xylella che ha devastato la bellezza dei nostri alberi d'ulivo".
Ad essere colpiti dal batterio, non solo migliaia di ulivi, ma anche il lavoro di altrettanti operatori della filiera agroalimentare. Una vera e propria emergenza che ancora non si riesce ad emarginare. L'assessore all'agricoltura del Comune di Fasano (in provincia di Brindisi), Gianluca Cisternino, di recente aveva definito l'emergenza xylella "Una guerra e come tale va combattuta" sottolinendo come sia importante "intervenire celermente completando tutti gli espianti e procedendo ai reimpianti nella zona infetta".
Intanto proprio oggi scade il periodo, iniziato a marzo, in cui sono stati abbattuti gli insetti vettori nella fase giovanile. Si tratta di una delle misure obbligatorie di prevenzione contro la Xylella.
Importante, come ha dichiarato il vicepresidente regionale della CIA agricoltori italiani di Puglia, Giannicola D'Amico, a margine di un incontro, è "lavorare, senza divisioni o inutili polemiche" ribadendo la necessità di lavorare tutti nella stessa direzione: organizzazioni agricole, agricoltori ed enti preposti, con un ruolo fondamentale della Regione Puglia e un maggiore sostegno da parte del governo nazionale e dell'Unione Europea.
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