Emilio Fede: "Chiederò la grazia a Mattarella"

Emilio Fede annuncia la sua intenzione di chiedere la grazia al Capo dello Stato Sergio Mattarella, dopo che la Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione nel processo Ruby bis

Emilio Fede in aula testimonia al processo Ruby
Emilio Fede in aula testimonia al processo Ruby

"Valuterò i termini con cui poter rivolgere la richiesta di grazia al capo dello Stato. Sono psicologicamente frantumato. Dovrei arrivare a 93 anni, alla fine della mia vita, prima di tornare ad essere un uomo libero". A dirlo è Emilio Fede che, interpellato dall'AdnKronos, annuncia la sua intenzione di chiedere la grazia al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo che la Cassazione ha confermato per lui la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione nel processo Ruby bis.

"Oggi sono stato dall'avvocato Salvatore Pino, che ha gestito la parte più delicata di questa vicenda, poi sono andato a fare una preghiera a Wojtyla, che io ho conosciuto come Papa ma che ora è diventato santo", rivela l'ex direttore del Tg4.

"All'autorità chiederò di poter vivere gli arresti domiciliari nella casa di mia moglie Diana a Napoli, perché è una città a cui sono molto legato e dove la gente mi manifesta sempre tanta vicinanza", dice Fede che conclude: "Quando si tratterà, spero al più presto, di ottenere l'affidamento ai servizi sociali, chiederò di potermi occupare degli anziani ma anche di ragazzi con difficoltà che cercano un'alternativa alla strada e alla malavita".

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