"Era viva, ma l'abbiamo lasciata lì" Francesca morta dopo il primo buco

Francesca è morta per una iniezione fatale di eroina. Gli amici che erano con lei non chiamarono i soccorsi in tempo utile per salvarle la vita. "Se solo avessi insisto di più", racconta una testimone della tragedia

"Era viva, ma l'abbiamo lasciata lì" Francesca morta dopo il primo buco

Morire per un'iniezione di eroina. Non una qualunque ma la prima e unica: quella fatale. È quanto emerge dal racconto di un'amica di Francesca Manfredi, la 24enne bresciana morta per overdose di droga lo scorso 23 agosto durante un festino casalingo degenerato in tragedia. "Volevo chiamare l'ambulanza ma poi ho rinunciato", avrebbe rivelato nel corso di una testimonianza ai giudici incaricati del caso di omicidio preterintenzionale.

Tre giorni di droga e alcol poi la tragedia

I fatti risalgono alla notte tra il 23 e il 24 agosto scorso. Francesca, 24 anni, aveva trascorso qualche ora in un locale di Brescia insieme alla sua compagnia poi, tutt'insieme, si erano spostati a casa della giovane, in un appartamento di via Fornaci, dove avevano proseguito la serata. C'erano la musica e i superalcolici ma, soprattutto, girava la droga. Ad un certo punto, la 24enne avrebbe accusato un malore accasciandosi lentamente sul pavimento. Certi che non fosse nulla di grave, e che da lì a poco si sarebbe ripresa, gli amici l'avevano adagiata, con addosso i vestiti, in una vasca da bagno ricolma di acqua e ghiaccio. Hanno aspettato che rinvenisse, hanno atteso troppo a lungo: Francesca non si è più risvegliata.

Gli accertamenti condotti dalla squadra mobile di Brescia, però, hanno aperto ad uno scenario ben più drammatico. Francesca sarebbe morta dopo ben tre giorni di "sballo". In casa con lei, quella notte maledetta e nelle due giornate precedenti, c'era Michael Paloschi, il trentatrenne che ora è accusato di omicidio preterintenzionale e omissione di soccorso. È con lui che la 24enne avrebbe consumato un mix esplosivo di ketamina e ansiolitici, sarebbe stato lui ad averle iniettato quella dose letale di eroina. La prima e unica volta.

"Era la prima volta che si bucava"

Francesca non era una consumatrice abituale di eroina. Lo conferma un'amica della giovane che ha provato a salvarle la vita: "Ma non ho insistito abbastanza", spiega ai giudici del tribunale di Brescia. Anche lei si chiama Francesca ma, per fortuna, quella drammatica sera di agosto ha rifiutato l'eroina: "Anfetamina, ketamina, hashish...ma eroina mai", rivela nell'interrogatorio riportato dal Corriere della Sera.it. La testimone racconta che quando Michael e Francesca si erano appartati, dapprima per inalare l'eroina e poi bucarsi, si era spostata al piano di sopra della casa. Ma ricorda perfettamente l'epilogo di quel rave casalingo, fino all'istante in cui il cuore della 24enne ha smesso di battere.

"Sentivo un rantolo provenire dal piano terra. - spiega - Ho trovato Francesca sdraiata sul divano, in posizione fetale. Le ho tastato il collo per sentire il battito cardiaco, era calda e il cuore batteva. L’ho scossa e chiamata per provare a svegliarla ma non si svegliava e allora io e Michael l’abbiamo posizionata meglio con un cuscino sotto la testa. Ho chiesto a lui se fosse il caso di chiamare un’ambulanza e mi ha detto di no perché lui si era fatto 0,5 e a Francesca aveva iniettato molto meno".

"Non si rianimava e allora l’abbiamo portata nella vasca da bagno"

Michael, stando a quando riferisce la ragazza, aveva consumato il doppio della dose e stava bene. Dunque, hanno pensato che ben presto anche Francesca si sarebbe ripresa. "Ho creduto che stesse così per i postumi dell’eroina e sono andata a letto. - continua la testimone -Al mattino dopo, verso le 9 sono stata svegliata da Michael.

Francesca non aveva battito e non respirava, abbiamo provato a svegliarla dandole alcuni schiaffi in faccia ma non si rianimava e allora l’abbiamo portata nella vasca da bagno e bagnata sulla testa e suo corpo con il doccino". Ma il cuore della 24enne si era già fermato per un'iniezione di eroina. La prima e ultima.

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