"Sesso coi clienti in Regione", l'escort imbarazza la Basilicata

A Potenza "servizio a domicilio" per i dipendenti della Regione Basilicata. Lontano da occhi indiscreti e durante le ore di lavoro. Pochi euro per sesso in ufficio. Ma la Regione smentisce

"Sesso coi clienti in Regione", l'escort imbarazza la Basilicata

Ha venticinque anni, viene dall’Est europeo e si prostituisce a Potenza, ne palazzo della Regione. Il suo profilo Facebook non lascia trapelare nessun dettaglio della sua vita privata, neanche il cognome. È un profilo “professionale”, serve ad aumentare i suoi clienti. La cosa che lascia di stucc è che alcuni di loro, a quanto pare, lavorino alla Regione Basilicata e che s avvalgano di un servizio che offre la ragazza, tra gli altri: “il sesso a domicilio”.

La escort ha contattato un giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno fintosi cliente; a lui ha proposto un “servizio” a 40 euro, chiedendo di prelevarla dal palazzo della Regione. Lui ha finto di lavorare proprio in quella sede e lei ha sottolineato i dettagli delle regole “a palazzo”. Solitamente non si fa venire a prendere all’ingresso per non mettere in imbarazzo i suoi clienti in chat fornisce il suo numero di telefono per una chiamata di conferma.

“Mi chiami quando devo venire e ti dico come sono vestita – scrive la ragazza – Tu mi devi spiegare dove devo venire.” Piano e numero della stanza. Lei sembra conoscere la sede meglio di chi ci lavora. Può suonar strano, ma ci lavora anche lei. Quando si dice: sesso e politica.

Alla Regione Basilicata non è andato giù lo scoop della “Gazzetta del Mezzogiorno”. In una nota, il direttore dell'ufficio stampa Donato Pace ha dichiarato: “La notizia apparsa oggi su un presunto giro di incontri negli uffici della Regione genera stupore e disorientamento. Entrare e uscire dai Palazzi dell'Ente non è così facile. Ci sono i tornelli e ogni movimento viene registrato. Ciò che avviene all'interno di un Ufficio ricade nella personale responsabilità dell'impiegato. Tuttavia – ha aggiunto il direttore dell'ufficio stampa della Regione Basilicata - se fosse noto il nome della signora dell'Est, sarebbe possibile fare delle verifiche sulle entrate e uscite e sulle relative frequenze riferite alla stessa persona in modo da accertare la veridicità della notizia.

Il resto attiene alla sfera deontologica di ognuno di noi, alla quale non può né deve sottrarsi l'autore dell'articolo che, caso strano, si finge dipendente della Regione e non della Gazzetta o della Prefettura, per costruire un pezzo basato essenzialmente sull'impossibilità di una verifica delle dichiarazioni di una misteriosa interlocutrice, allo scopo di infangare una Istituzione con la quale si trova in uno stato di contenzioso giudiziario".

"La Regione – ha concluso il direttore dell'ufficio stampa della Regione Basilicata nella nota diffusa - si riserva di tutelare la propria immagine in ogni sede, utilizzando tutte le procedure giuridiche esistenti".

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