Quello del sesso è un mercato che in Italia vale 3,9 miliardi di euro l'anno e che coinvolge tre milioni di cittadini. C’è chi propone di regolamentarlo e chi invoca sanzioni più severe. Sta di fatto che, complice la crisi economica, tra il 2007 e il 2014, secondo i dati del Codacons, il numero di soggetti dediti a questa attività è aumentato del 28,5%. E nella Capitale ci sono quartieri come l’Eur, Marconi e San Paolo, che si sono trasformati in veri e propri distretti a luci rosse.
Viale Tupini, a due passi dalle vetrine chic di viale Europa, è il quartier generale della movida hard. Le prostitute si cambiano dietro le siepi che costeggiano la scalinata di viale America e aspettano i clienti davanti ai portoni dei palazzi, all’ombra della basilica dei Santi Pietro e Paolo. La mappa della prostituzione conta almeno 18 vie, presidiate da lucciole e protettori. A viale Tupini e viale America ci sono le "giovani", a via della Tecnica e viale Egeo le "anziane", mentre i vialoni del parco del Turismo sono appannaggio dei transessuali. Una prestazione costa 30 euro. La tariffa scende a venti per le signore più attempate, ma può salire fino a cento in caso di richieste “particolari”. “Alcune attaccano alle 11 del mattino e se ne vanno alle quattro del pomeriggio, compresa la domenica - racconta Sonia, che a viale Tupini ci abita - per attirare i clienti fanno la lap-dance sui pali della luce, tutto alla luce del sole”. “Ormai le ragazze del quartiere, soprattutto quelle giovanissime, vengono scambiate per prostitute perché siamo abituati ad averle qui 24 ore su 24”, spiega la donna.
Ogni posto è buono per appartarsi. “Troviamo preservativi ovunque: nelle aiuole, accanto alle chiese e persino nel parco giochi”, denuncia Paolo Lampariello, presidente dell’associazione "Ripartiamo dall’Eur". Nel parcheggio accanto alla stazione della metro Eur Magliana c’è addirittura un intero albero addobbato con condom usati e fazzolettini sporchi di rossetto. “Di notte, specialmente l’estate, non si dorme per colpa delle urla e della musica altissima che arriva dalle macchine dei clienti”, testimoniano i residenti esausti. Basta poco, poi, perché gli animi si scaldino e si scatenino risse e litigi. “Qualche mese fa – racconta chi abita nel quartiere - un cliente è rimasto vittima di un pestaggio da parte dei protettori di una prostituta”. Quelli che vivono qui cercano di fare buon viso a cattivo gioco. “Si parla di malavita”, ricorda sottovoce qualcuno. “Il giro è talmente esteso e organizzato che alcune ragazze arrivano direttamente dall’Est Europa per prostituirsi durante il fine settimana", spiega Lampariello. "Atterrano il venerdì sera all’aeroporto di Ciampino e ripartono il lunedì”. “Ormai sembra che il fenomeno sia tollerato - aggiunge un signore che lavora in zona – e anche se la polizia le ferma ci sono delle associazioni che forniscono loro supporto legale”.
Ci spostiamo a piedi per il quartiere e alle sette del pomeriggio le lucciole sono già tutte al loro posto. I protettori le controllano, circondandole come squali. Uno di loro, che dai tratti sembra slavo, si avvicina per parlare con due ragazzine che stanno per iniziare il turno sul marciapiede di viale Romolo Murri, sotto la scalinata del Palazzo della Civiltà del Lavoro, che ospita gli uffici romani della maison Fendi. Dopo qualche decina di minuti lo incontriamo di nuovo a viale America che dà indicazioni ad altre due lucciole che poi si piazzano sotto la vicina fermata dell’autobus. Dall’altra parte della strada, come se niente fosse, un gruppo di mamme con figli appena adolescenti si appresta ad entrare in un ristorante di sushi. Le ragazze indossano tacchi vertiginosi e pantaloni attillatissimi, ma per evitare problemi, cercano di passare il più possibile inosservate. Lo sguardo è fisso sullo smartphone. E quando arrivano i clienti, basta un’occhiata per mettersi d’accordo.
Cerchiamo di fare qualche domanda ad una donna sulla sessantina che passeggia lungo viale Egeo con una scollatura che lascia poco all’immaginazione. Ma appena capisce che siamo giornalisti ci allontana seccata. “Con il decreto Minniti ora spetterebbe ai sindaci occuparsi del problema, ma visto che qui il fenomeno non è 'contingente' ma 'strutturale' il rischio è che gli avvocati delle prostitute possano fare ricorso”, chiarisce il presidente di Ripartiamo dall’Eur. Intanto anche i residenti dei vicini quartieri Marconi e San Paolo lanciano l’allarme sul dilagare del malcostume. Anche qui, secondo il capogruppo di Forza Italia in Campidoglio, Davide Bordoni, “le lucciole adescano clienti a pochi passi dalle abitazioni”. “Abbiamo raccolto altre 1500 firme per chiedere alla Raggi una nuova ordinanza anti-prostituzione”, spiega Lampariello, “ma ancora non abbiamo ottenuto risposte”.
Per ora, tra le ipotesi che circolano c'è quella di un Daspo territoriale pensato ad hoc per le "signorine". “Il problema è che si rimanda sempre la questione alla politica nazionale - accusano i cittadini - ma sul territorio la politica nazionale non esiste e siamo noi a dover fare i conti con questa situazione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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