Expo, nei cantieri nessun controllo di sicurezza sugli operai

Due finti operai hanno avuto libero accesso al cantiere e hanno testato i livelli di sicurezza

Expo, nei cantieri nessun controllo di sicurezza sugli operai

Manca meno di un mese all'inizio dell'Expo. I lavori vanno avanti sensa sosta per finire i padiglioni in tempo per l'apertura dell'esposizione universale. Ma intanto, mentre si avvicina il giorno dell'apertura, l'allerta terrorismo su Milano continua a crescere. Per l’Expo, in particolare, si guarda con attenzione al giorno dell’apertura, l’uno maggio, ma anche ai mesi seguenti che vedranno arrivare a Milano delegazioni di capi di Stato e di Governo cui dovrà essere assicurato adeguato servizio di tutela. Una serie di manifestazioni sono già programmate alla vigilia dell’apertura così come per lo stesso primo maggio. Si seguono i fermenti del mondo antagonista, dei centri sociali, degli anarco-insurrezionalisti, dei movimenti per la casa, particolarmente attivi nel capoluogo lombardo.

L'area che ospita il maxi cantiere dell'Expo di Milano però non è blindata come si vorrebbe far credere. E Fanpage.it l'ha dimostrato: nonostante recinzioni alte 3 metri, 500 telecamere, 162 tornelli, 108 apparecchiature ai raggi X, oltre a droni e 1.300 poliziotti, 700 carabinieri e 600 soldati basta indossare un gilet catarifrangente e un caschetto da operaio per non essere fermati all’ingresso.

Ciò, nonostante i due finti operai avessero in mano un contenitore (vuoto) con su scritto “bomba”. Per recuperare l’evidente ritardo dei lavori non si riesce a vigilare su ogni operaio che entra nell'area. Coi rischi che si possono immaginare.

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