Expo, l'Albero della vita non verrà ricollocato a Milano

Le dichiarazioni del commissario Giuseppe Sala pongono fine a mesi di speculazioni sulla destinazione del simbolo di Expo e dei padiglioni

Expo, l'Albero della vita non verrà ricollocato a Milano

Non resterà nell'area dell'esposizione universale dopo la chiusura e non verrà spostato in nessuna piazza di Milano né di un'altra città.

L'Albero della vita, con i suoi colori, lo spettacolo di luci e giochi d'acqua che hanno emozionato milioni di visitatori, purtroppo non potrà essere ricollocato in un contesto urbano.

Una delle ipotesi più accreditate era quella di un suo spostamento in Piazza Loreto, a Milano, una mossa che avrebbe potuto dare nuovo lustro ad una delle piazze più grandi del capoluogo lombardo, crocevia di diverse arterie principali della città che, al momento, non gode proprio di ottima salute.

Il commissario unico dell'esposizione, Giuseppe Sala, interpellato a margine di "Expo dopo Expo", è stato categorico: "Ho qualche dubbio che si possa rimontare da qualche parte se non all'interno di un grande parco di divertimenti. Escluderei che si possa rimontare in città". La particolare installazione infatti, vive di un software delicatissimo e molto costoso ed ha un "senso" - per usare le parole di Sala- "solo per un pubblico di decine di migliaia di persone".

Tuttavia, nonostante la doccia fredda per tanti cittadini milanesi che speravano di godere ancora dello spettacolo dell'Albero, ci sono buone possibilità di rivedere in città alcuni padiglioni di Expo, come quello della Coca-Cola o Don Bosco, mentre altri verrano smantellati per essere ricostruiti nei Paesi di appartenenza.

Riguardo a Palazzo Italia, "ne parlerò in settimana con il commissario Bracco", ha riferito Sala, precisando che "il mio unico punto è la chiarezza con chi gestisce, nella certezza che tutto sarà in sicurezza. Qui tra un mese ci troviamo 3-4mila operai al lavoro: ho negli occhi occhi il cantiere dell'ultima fase e sarà lo stesso cantiere nella fase di smontaggio".

Infine, per il Padiglione Zero, "il tema è molto legato al futuro dell'area. Certo, anch'io sono convinto che sarebbe veramente un peccato buttarlo giù onestamente: è il mio padiglione preferito, l'ho già detto il primo giorno, bisogna trovare una soluzione".

Quanto al post Expo, il

commissario ha confermato che "si rimane dell'idea che la cittadella universitaria sia la migliore idea. Stiamo parlando di un'area talmente grande che bisogna partire con un'idea solida, poi altri si aggregheranno".

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