Ha addirittura inventato dal nulla un testamento falso pur di mettere le mani su quella casa che voleva, doveva essere sua. E che forse alla fine si era convinta che realmente lo fosse. Tanto da insidiarsi nell’appartamento del suo vicino ormai defunto, a Verrupa Po, nell’Oltrepo Pavese, e iniziare vari lavori di ristrutturazione per rifarla. Incurante dei legittimi eredi. Ha perfino incatenato la porta per non farli entrare. Una volta terminati i lavori, la donna, originaria della provincia di Frosinone, ha anche affittato l’abitazione. Ma a questo punto per lei è arrivata una denuncia che ha ribaltato la situazione. Il Tribunale di Pavia ha infatti condannato la 54enne a un anno di reclusione e a pagare quasi 10mila euro tra danni morali e spese legali. Era stata portata in aula con le accuse di falsità di testamento olografo e invasione di edificio.
Come raccontato da ilgiorno, tutto ha avuto inizio nel 2015, quando il vicino di casa della donna, proprietario dell’appartamento, è venuto a mancare. Davanti al notaio si sono presentati i nipoti dell’uomo, eredi legittimi, certi che le pratiche per la successione sarebbero state veloci. E invece, con loro grande sorpresa, è sbucato fuori un altro testamento, nel quale l’abitazione veniva lasciata in eredità a una vicina di casa. Rimasta fino a quel momento sconosciuta alla famiglia del defunto. Inutile anche provare a entrare nell’appartamento, visto che la donna aveva immediatamente apposto un lucchetto alla porta d’ingresso.
Battendoli sul tempo, la vicina si è rivolta a un avvocato per denunciare i familiari del defunto e affermare ancora una volta che era lei la legittima proprietaria. Da quel giorno, anche se per lei era giunta una diffida, ha continuato a fare come se la casa fosse realmente sua, liberando i locali di oggetti per lei inutili e avviando i lavori di ristrutturazione. Nonostante un esposto dei veri eredi, la 54enne ha continuato imperterrita e, una volta terminata la ristrutturazione, ha anche affittato la casa a marito e moglie, a 350 euro mensili.
Adesso però dovrà rivedere i suoi piani da imprenditrice, visto che per lei è arrivata la condanna. Dovrà infatti pagare 3mila euro a testa ai nipoti per danni morali e 3,300 euro di spese legali. Oltre a un anno di reclusione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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