Fanno un mausoleo "fascista". Pm chiede carcere per sindaco e assessori

Ad Affile accusati il sindaco e due assessori per apologia del fascismo. L'Anpi esulta: "Un’offesa a tutta l’Italia democratica"

Fanno un mausoleo "fascista". Pm chiede carcere per sindaco e assessori

Ha chiesto il carcere per il sindaco e gli assessori e la confisca del mausoleo fascista il pm che sta indagando sul caso della "Predappio laziale", ovvero il mausoleo che l'amministrazione comunale di Affile (Roma) decise di costruire in onore di Rodolfo Graziani, gerarca fascista condannato a 19 anni di carcere per crimini di guerra in merito alla gestione dell'occupazione italiana della Libia.

I fatti risalgono al lontano 2012. Il sindaco Ercole Viri rischia due anni e mezzo di carcere, mentre il procuratore capo del tribunale di Tivoli, Francesco Menditto, ha chiesto un anno e sette mesi di galera per due assessori, Giampiero Frosoni e Lorenzo Peperoni, con l'accusa di apologia del fascismo. Ma la sentenza non arriverà prima del 21 marzo prossimo.

"Sono molto soddisfatto - ha detto al Messaggero il legale dell'Anpi, che si è costituito parte civile – poiché è stata chiesta dalla Procura una condanna per apologia di fascismo, aspetto per il quale in Italia bisogna battersi ogni volta. Ed è significativo che il caso sia in mano al Procuratore in persona. Positivo anche che sia stato chiesto il sequestro ai fini di confisca del monumento: finchè resta in piedi il monumento, resta in piedi l’apologia". Il sacrario venne considerato dall'Anpi "un’offesa a tutta l’Italia democratica".

Perché un sacrario ad Affile? Perché dopo aver fatto pochi mesi di carcere, Graziani morì nel 1955 proprio a Affile.

La decisione di costruire il mausoleo provocò enormi proteste, tanto che Nicola Zingaretti sospese il finanziamento di 180 mila euro che aveva messo a disposizione del comune di Affile per un "monumento al Soldato" poi trasformato in un sacrario "fascista".

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