
Avete presente quella vecchia pubblicità in cui Fabio Cannavaro calciava il pallone sulla finestra di un palazzo, mandandolo in frantumi? Quella in cui il proprietario se ne usciva con la frase (diventata tormentone) "ragazzì, 'mo vo buco 'sto pallone"? Beh, qualcuno a Senigallia sembra averlo imitato. Anche se in maniera molto più dura. Erano giorni infatti che un gruppo di ragazzini tormentava un 46enne marchigiano suonandogli ogni giorno al campanello della porta. Una volta, due volte. Troppe. Lui, esasperato, ha preso il fucile ad aria compressa in mano e ha rivolto la canna contro un trdicenne che per l'ennesima volta voleva suonare il citofono. E ha sparato, ferendolo.
Il 46enne ora dovrà rispondere di lesioni aggravate (anche se, dice, voleva solo spaventare il ragazzo e non colpirlo). I fatti risalgono a domenica 13 maggio. Il ragazzino è tornato da mamma e papà con una ferita di 4 millimetri.
La madre lo ha accompagnato in ospedale. Il risultato? Prognosi di 15 giorni. In casa dell'uomo i carabinieri hanno trovato armi e pistole ad aria compressa, coltelli e piombini. Oltre a un paio di grammi di droga.
"punta un'arma addosso a qualcuno SOLO SE LO VUOI UCCIDERE" e` sempre stata la mia regola base. E vale anche per un'arma ad aria compressa. Se gli voleva dare una lezione, magari facendo pure ridere i "compari", poteva organizzarsi in modo da fargli un "gavettone da truppe someggiate"... Con la puzza che si sarebbe portato dietro per un bel po' avrebbe fatto ridere anche i morti.