Ivano Stellati è un fantasma, da venticinque anni. Da quando, presentandosi all'anagrafe per rinnovare il documento di identità si è sentito dire di essere morto e di non esistere più.
“Guardate che mi chiamo Ivano Stellati, sono nato a Torino il 25 marzo 1953, posso chiedere ai miei genitori di riconoscermi dalla ferita”, cerca di dire agli impiegati comunale, secondo quanto riportato dalla Stampa, che però gli rispondono di non poter fare niente e gli consigliano di rivolgeri a un avvocato. Ivano, invece, decide di diventare come il Mattia Pascal di Pirandello che, dichiarato morto, si costruisce una nuova vita col nome di Adriano Meis, lontano dalla sua casa e dai suoi affetti.
Così ha fatto anche Ivano, sempre che questo sia il suo vero nome, che non ha più la patente, la tessera sanitaria, il conto in banca, per non essere rintracciato, e non possiede nemmeno indirizzo e numero di telefono. "Campo grazie alle mie mani, so fare il giardiniere, sempre pagato in nero eppure la gente si fida di me, dicono che ho la bacchetta magica e dopo un po’ mi chiedono di dare il bianco, di riparare qua e là" dice l'uomo, riconoscibile solo da una cicatrice.
L’uomo senza identità non ha il coraggio di riaffiorare, ma esiste davvero. Lo ha appurato anche la polizia. Abita a Camogli in provincia di Genova, ha usato sei nomi differenti dal 1992, dichiarando come data di nascita sempre il 25 aprile, perchè "la Liberazione mi piaceva".
Il fu Ivano Stellati, anche se dichiarato morto, deve fare i conti con la vita e il 29 marzo alle otto di mattino, riemerge dall'abisso in cui si era nascosto per oltre venticinque anni. Fa un incidente vicino al castello di Recco e viene portato in ospedale a Genova, dove dichiara di essere "Roberto Regonini, nato a Torino e residente in via Piave ad Albenga". Niente di vero, ma qualche indizio sul suo passato è nascosto in quella dichiarazione: il cognome è quello della mamma di Ivano e Albenga uno dei tanti luoghi in cui ha vissuto. I vigili si accorgono che qualcosa non va e, volendo approfondire la vicenda, portano l'uomo in questura. Le impronte digitali dimostrano che Roberto corrisponde, in realtà, ad altri quattro fantasmi: Ivano Stellato con la “o”, controllato a Varese e a Torino, Roberto Bevilacqua che vagava ad Alassio, Roberto Bellotti e Ivano Pisano intercettati in Piemonte. Ma, nonostante viva nascosto e tenti di evitare le forze dell'ordine, non ha nessuna pendenza giudiziaria e non è associato a fatti violenti. L'unica volta che ha dovuto fare i conti con la giustizia è stata registrata quand’era ancora riconoscibile ed è un’accusa di furto d’auto, legata a un litigio con un conoscente.
Non è un conto in sospeso con la giustizia quello che lo spinge a vivere da fantasma. Forse ha solo colto un'occasione per cercare di buttarsi alle spalle un passato con cui non riusciva a convivere, che comprendeva la mallattia della madre e la tossicodipendenza del fratello.
Ma capita che il fu Ivano Stellati, abbia dei
ripensamenti: "Il cognome Stellati mi fa stare male, magari domani vado all’anagrafe". Anche se subito dopo dichiara: "Se nei prossimi giorni mi fermano amen, gli dirò che mi chiamo in qualche modo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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