"Fascista" al figlio e "fucilatore di partigiani" al padre: Cofferati a giudizio per diffamazione

I fatti risalgono al 19 gennaio del 2015, durante un intervento da Genova, per la trasmissione Coffe Break de “La7”, con la presenza in studio della conduttrice Tiziana Panella e di alcuni giornalisti

"Fascista" al figlio e "fucilatore di partigiani" al padre: Cofferati a giudizio per diffamazione

Fascista” all’ex onorevole e “fucilatore di partigiani” al defunto padre di quest’ultimo. Due epiteti - rispettivamente diretti al parlamentare e consigliere regionale imperiese, Eugenio Minasso (An, poi Ncd) e al padre di quest’ultimo, Quirino - che sono costati una citazione a giudizio, con l’accusa di diffamazione, per l’ex segretario nazionale della Cgil, l’europarlamentare Sergio Cofferati.

I fatti risalgono al 19 gennaio del 2015, durante un intervento da Genova, per la trasmissione Coffe Break de “La7”, con la presenza in studio della conduttrice Tiziana Panella e dei giornalisti Maria Teresa Meli (Corriere della Sera) e Alessandro De Angelis (Huffington Post).

“C'è un grandissimo problema politico, come è evidente, ma c'è un problema etico - esordisce Cofferati nel corso dell’intervento in diretta -. Perché se il voto di un fascista non pentito (e dallo studio chiedono di fare il nome di questo fascista non pentito) viene considerato legittimo vuol dire che… (Cofferati è nuovamente interrotto)".

A un certo punto afferma: "Poi c'è stato un signore che voi non conoscete, si chiama Minasso, che è invece, è fascista ancora oggi, che ha detto la stessa cosa, ed è figlio di un fucilatore di partigiani (da intendersi Quirino Minasso, ndr)”.

Interviene la giornalista Meli la quale afferma: "Siamo alle colpe dei padri che cadono sui figli; Cofferati risponde: "No, no. Il padre faceva fucilare i partigiani, il figlio è fascista, sono due cose diverse. Non deve cadere sul figlio la colpa del padre...".

Frasi quest’ultime ritenute assai lesive della reputazione della famiglia Minasso, tanto che l’avvocato di parte offesa, Alessandro Mager, ha successivamente presentato querela. L’udienza è stata fissata, davanti al giudice monocratico del tribunale di Imperia, al prossimo primo luglio.

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