Sabato 23 ottobre, per la 14esima settimana consecutiva, le piazze si sono riempite di persone in protesta, chi contro il vaccino, chi contro il Green pass, chi contro qualunque altra cosa che fosse anche solo lontanamente un motivo valido per unirsi ai cortei. Da Aosta a Siracusa, in tutta Italia sono state decine le città che hanno partecipato alle mobilitazioni e, anche per la legge dei grandi numeri, la piazza più gremita è stata ancora una volta quella di Milano. Il sistema di gestione della sicurezza da parte delle forze dell'ordine ha funzionato e non si sono registrati scontri degni di nota tra manifestanti e polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ciò non toglie che siano stati diversi gli episodi di violenza, così come le denunce e le bizzarrie di queste manifestazioni che si professano apartitiche.
Ex Br alla testa del corteo
Nella variegata composizione sociale del corteo milanese, spicca che a guidare il serpentone che per lunghe ore si è snodato nel centro di Milano ci fosse Paolo Maurizio Ferrari. Ai più questo nome potrebbe non dire granché, ma si tratta di un ex appartenente alle Brigate rosse, che non si è mai realmente dissociato dalla lotta armata. Era lì, in prima fila, a reggere un cartello con la scritta "ora e sempre resistenza", tanto che è stato fotografato e ripreso da più angolazioni dagli operatori che documentavano la manifestazione. Oggi ha 75 anni ma questo non gli ha impedito di percorrere un bel pezzo del corteo a piedi.
Denunciati 9 neo-fascisti
Ma nel cuore del fiume umano c'erano anche gli esponenti di Do.ra. Nove di loro sono stati denunciati per apologia di fascismo dalla polizia di Stato per essersi lasciati andare ad espressioni di chiaro stampo fascista durante il corteo, per altro non autorizzato. Erano presenti nel corteo fin dall'inizio, hanno tra i 28 e i 45 anni, e sono stati bloccati in viale Abruzzi all'angolo con via Pecchio. Da lì sono stati portati in questura per l'identificazione.
8 di loro sono residenti nel varesotto e uno in provincia di Bergamo. In base alla legge Scelba, sono stati denunciat anche per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. In aggiunta, il questore Giuseppe Petronzi ha emesso anche nove fogli di via obbligatorio dal Comune di Milano, uno della durata di 6 mesi e i restanti per un anno.
83 denunce e un arresto per i cortei di Milano
Un ragazzo di 22 anni, di origini egiziane e già colpito da ordine di allontamento dall'Italia, è stato arrestato dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale. I 9 denunciati di Do.ra, invece, si aggiungono ad altre 74 persone che sono state anch'esse denunciate per manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. Tra questi, un 28enne milanese è stato segnalato anche per oltraggio a corpo politico, un 48enne brianzolo per accensioni ed esplosioni pericolose e una donna di 47 anni per travisamento.
Aggredito un giornalista del Tg5
In piazzale Loreto, al termine della prima parte di corteo, alcuni manifestanti hanno accerchiato e spintonato l'inviato del Tg5 Enrico Fedocci, in quel momento impegnato nella realizzazione di un servizio per il suo telegiornale. "I fatti accaduti durante il corteo 'no Green pass', con l'aggressione e le minacce al collega, superano un confine molto pericoloso", ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti.
"La libertà di manifestazione e financo il diritto di critica verso i cronisti non possono tollerare esplosioni di violenza organizzata e mirata contro professionisti che stanno svolgendo il proprio lavoro in pubblico, senza alcuna difesa da aggressioni e malintenzionati", ha proseguito Galimberti. nella sua letta, il presidente si è poi rivolto al questore, chiedendo di "elevare il livello di attenzione contro gli agitatori di piazza, di individuare i responsabili dei gravi episodi di ieri sera e di garantire per il futuro condizioni adeguate per la tutela dei colleghi portatori del diritto dovere di informare la cittadinanza".
Dottoressa aggredita a Roma
Dopo una lite con alcuni manifestanti no vax che rientravano dal sit-in al Circo Massimo al quale ha partecipato anche Enrico Montesano, un medico è stato aggredito sulla banchina della metro San Paolo. La dottoressa si trovava a bordo di un vagone del treno urbano assieme a sei manifestanti contro il Green pass quando è intervenuta in una discussione su vaccini e certificato verde, poi degenerata in una lite.
Una volta scesa sulla banchina, la dottoressa è stata colpita da un uomo che le ha dato una testata. I soccorsi sono stati immediati e la donna è stata trasportata all'ospedale Cto in codice verde. Ora le forze dell'ordine stanno analizzando le telecamere di servizio per rintracciare gli aggressori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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