Fase 2: le date e le regole per la ripartenza

Ogni locale dovrà essere sanificato, pulizie due volte al giorno. Un cliente alla volta se il negozio è di 40 metri quadrati

Fase 2: le date e le regole per la ripartenza

La fase 2 ormai è alla griglia di partenza. Anche perché molti governatori cominciano a scalpitare e ieri il premier ha ammesso che oltre il 4 maggio l’Italia non può reggere. E quindi pronti, via! Anche Colao e i suoi esperti della task force sembra che diano il loro benestare anzi, sembrerebbe che alcune filiere possano già riaprire dal 27 aprile.

Come riportato da Quotidiano.net, questa possibilità ha subito generato delle reazioni, come quella di Zaia, governatore della Regione Veneto, che ha subito commentato: “Noi siamo pronti, è che non abbiamo la potestà giuridica. Se potessi fare delle ordinanze provvederei, con tutte le sicurezze del caso”. Insomma, dai primi giorni di maggio, sempre che non arrivi un altro decreto a cambiare questo, dovrebbero essere circa 4 milioni i soggetti che torneranno al lavoro, soprattutto nelle filiere della manifattura e della cantieristica.

E già su riaperture anticipate si è fatto sentire il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ha chiesto una spiegazione sul fatto che il tessile di Biella possa riavviare l’attività mentre quello di Prato no. Conte dovrà parlare di questo con le regioni. Intanto però sembra che le norme per chi riaprirà i battenti saranno molto rigide. In particolar modo per i negozi che dovranno fare i conti con metri quadrati e pulizie. C’è il rischio che molte serrande non verranno rialzate neanche l’11 maggio. Come sottolineato dal Corriere, si sta parlando di 115mila punti vendita al dettaglio e 313mila lavoratori, dei quali un decimo sarebbe a rischio.

La misura dei 40 metri quadrati nella fase2

Molti negozianti vogliono riaprire, anche perché adesso dovrebbero arrivare gli ordini fatti più di otto mesi fa. Basti pensare ai negozi di abbigliamento che all’inizio dello scorso autunno hanno ordinato i capi da vendere adesso, che devono pagare, ma che ancora non hanno incassato un euro. La misura presa come riferimento è quella di 40 metri quadrati. In base a questa si saprà quanti dipendenti devono esserci in negozio e quanti clienti per volta possono accedervi. In questo caso si parla di due operatori e un solo avventore. Nel caso il locale sia più piccolo, il rapporto è di 1:1, sempre mantenendo la distanza di sicurezza di un metro. Per negozi con metratura superiore ai 40 metri “l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove

Guanti e mascherine per i dipendenti

Mantenere le distanze è una delle regole inderogabili. I dipendenti dovranno indossare guanti e mascherine. Anche chi aspetta in fila il suo turno di entrata dovrebbe avere la mascherina. All’ingresso sarebbe richiesto un dispenser per poter disinfettare le mani, la cui presenza è comunque obbligatoria alle casse e ai dispositivi touch screen. Se il negozio è grande dovranno esserci diversi dispenser distribuiti qua e là, per dipendenti e clienti. Prima della riapertura i locali dovranno essere sanificati. Ciò riguarda anche la pulizia dei filtri dell’aria condizionata. Una volta riaperta l’attività la pulizia dovrà essere eseguita due volte al giorno: all’apertura e in pausa. Per chi ha un negozio di abbigliamento le regole non sono ancora ben definite, anche perché la categoria sarebbe contraria all’idea di dover sanificare ogni volta i capi provati e non comprati. Il rischio, oltre a quello di una spesa eccessiva per il commerciante, è quello che i vestiti si possano rovinare. Più propensi a disinfettare due volte al giorno.

Parrucchieri e centri estetici

Per quanto riguarda i parrucchieri scordiamoci di poterci andare immediatamente. Per qualche giorno dovremo convivere con i capelli e la ricrescita delle ultime settimane. Già, perché si potrà accedere solo con un rapporto di uno a uno, tra personale e cliente. In questo caso la pulizia giornaliera potrebbe essere richiesta più volte nell’arco della giornata. Questa è infatti una delle categorie considerate ad alto rischio di contagio. La riapertura dei saloni di bellezza dovrebbe infatti avvenire tra l’11 e il 18 maggio. Sempre che l’epidemia non peggiori fino ad allora. Anche qui dispenser all’entrata e vicino alla cassa. Con obbligo di guanti e mascherina per i lavoratori e disinfezione degli strumenti utilizzati. Stesse regole per i centri estetici che avranno l’obbligo di sterilizzare gli oggetti usati.

Le date delle riaperture

Secondo il calendario comunicato dal governo la riapertura dovrebbe essere spalmata su quattro lunedì, a partire dal 27 aprile. In quella data dovrebbero tornare al lavoro i dipendenti delle fabbriche di macchine industriali per l'agricoltura e la silvicoltura. I cantieri e le industrie del tessile e della moda dovranno invece aspettare lunedì 4 maggio per ricominciare la propria attività. Giorno in cui ripartiranno anche Lotto e Superenalotto.

Nella terza settimana, quella che avrà inizio con lunedì 11 maggio, sarà la volta della vendita al dettaglio. Quindi via libera ai negozi di abbigliamento, calzature ed esercizi commerciali fino a questo giorno rimasti chiusi. Centri commerciali e mercati rionali, che non vendono generi alimentari, invece nisba.

Ancora poche certezze per parrucchieri e centri estetici che dovrebbero riaprire i battenti il 18 maggio, sempre che la situazione epidemica lo permetta. In questa data potrebbero riaprire anche i bar e i ristoranti.

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