Saviano tifa Ong, i social non perdonano: "Non dovevi emigrare?"

Per attaccare il governo sul caso Ong, lo scrittore parla anche dei figli dei ministri e chiede ai social di diffondere la sua invettiva. Le reazioni critiche non mancano: "Non conosci la situazione"

Saviano tifa Ong, i social non perdonano: "Non dovevi emigrare?"

"Fate girare!". Per amplificare il suo ennesimo attacco al governo, Roberto Saviano si è appellato agli utenti dei social network. Ha cioè chiesto il supporto della piazza digitale, auspicando un'ampia condivisione delle sue ormai ricorrenti invettive. In questo caso però non gli è andata benissimo, almeno a giudicare dalla valanga di critiche ricevute. In un tweet lanciato in rete nelle scorse ore, lo scrittore campano se l'era infatti presa con la decisione del governo di arginare gli sbarchi incontrollati di migranti dalle navi Ong. "In Italia la ferocia non sarà mai di casa, portatevela a casa vostra. Non lasceremo morire nessuno in mare!", aveva strillato. Ma quel mantra poco veritiero (il Viminale ha infatti ribadito di voler garantire l'aiuto sanitario ai bisognosi) era stato subissato di improperi.

Saviano, il tweet contro il governo

A suscitare l'effetto contrario a quello auspicato dallo stesso scrittore, probabilmente, erano state proprio le sue deboli argomentazioni. Su Twitter, infatti, Saviano aveva scomodato persino i figli dei ministri per scagliare la propria l'accusa a sfondo umanitario. "Quando hanno giurato come ministri, tutti a mostrare bambine e bambini, figlie e famiglie. Ora lasciano su barche in mezzo al mare famiglie e centinaia di bambini, per giorni. Che infamia! Fateli sbarcare subito", aveva dichiarato il saggista campano, con un accostamento abbastanza difficile da comprendere. Nelle stesse ore in cui Roberto lanciava la propria invettiva, infatti, il ministro degli Interni Matteo Pantedosi e quello delle Infrastrutture Matteo Salvini smentivano indirettamente quelle sue parole.

Le parole di Salvini e Piantedosi

"Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie", aveva precisato il capo del Viminale. E il leader della Lega: "Come sempre garantiremo soccorso e assistenza, ma vietiamo la sosta nelle acque territoriali italiane per le ong straniere. Orgoglioso di aver firmato il provvedimento, insieme ai ministri Piantedosi e Crosetto. Difendere l'Italia non è un reato bensì un dovere". Parole che probabilmente non saranno piaciute a Saviano, ma che tuttavia fugavano ogni dubbio rispetto alle accuse di "ferocia" da lui stesso mosse.

Ong, le critiche social allo scrittore

L'invito dello scrittore a "far girare" la sua invettiva, dunque, non è stato accolto con particolare entusiasmo. Anzi, nei commenti Roberto si è ritrovato a subire critiche e sberleffi. "Il ministro si è reso disponibile ad accogliere donne incinta, bambini, persone malate o ferite ma nessun responsabile dell'Ong ha illustrato l'attuale situazione a bordo", ha scritto un utente. E un altro - Efisio - ha contestato: "Veramente la politica dei porti aperti ne ha fatti morire 1400 solo lo scorso anno. Ma voi pietisti e anime belle insistete".

Stizzito poi il commento di Monica, rivolto direttamente a Saviano: "Io ti ho sempre ammirato, ma visto che vivi all'estero ho il sospetto che tu non conosca la situazione in Italia. Tra l'altro, mi piacerebbe molto capire, per quale motivo devono sempre scaricare il loro prezioso carico sempre qui e mai dalle altre parti". E non sono mancate chiose provocatorie. Qualcuno ad esempio ha incalzato così lo scrittore: "Ma Saviano, non dovevi partire?".

Un ironico riferimento ai progressisti che avevano assicurato di voler abbandonare il Paese nel caso di una vittoria elettorale del centrodestra (anche se, per la verità, lo scrittore campano aveva sempre smentito di aver espresso tale volontà).

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