Roberto Staffa, ex pubblico ministero di Roma, che chiedeva rapporti sessuali in cambio di favori giudiziari, è stato condannato a undici anni di reclusione.
Staffa era stato arrestato dai carabinieri il 23 gennaio del 2013, quando i filmati delle telecamere nascoste piazzate dalle forze dell'ordine, l'avevano ripreso insieme ad alcuni transessuali, nel suo ufficio al quarto piano della palizzina che ospita la procura romana. Il Giornale aveva raccontato, al tempo dell'arresto, che il pubblico ministero risparmiava guai con la giustizia ai trans che accettavano di avere rapporti sessuali con lui. L'inchiesta su Staffa era partita a seguito di una segnalazione, arrivata ai carabinieri dalla procura di Roma, che aveva notato gli strani comportamenti del pm.
L'uomo prometteva di concedere pareri favorevoli ai domiciliari, permessi temporanei di soggiorno o permessi per un colloquio in carcere. In cambio pretendeva da donne e transessuali favori sessuali, che avvenivano anche nel suo ufficio di piazzale Clodio.
Ieri, poco dopo la mezzanotte, al termine di una camera di consiglio durata 14 ore, il tribunale ha condannato Roberta Staffa a scontare undici anni di reclusione, sei mesi in meno di quanto aveva chiesto il pm Gemma Miliani.
L'avvocato difensore dell'ex magistrato, Salvatore Volpe, annuncia che farà ricorso in appello. Non ritiene chiara, infatti, la gravità della pena, a fronte di un impianto accusatorio che si è sensibilmente ridimensionato. "Staffa rispondeva di otto episodi di concussione. Da cinque è stato assolto, e i tre rimasti sono stati derubricati al reato di induzione indebita a dare o promettere utilità. Non solo, Staffa è stato assolto perchè il fatto non sussiste da un episodio di violenza sessuale e da un altro di rivelazione del segreto d'ufficio".
Secondo l'accusa, l'ex pm avrebbe anche violato il sistema Rege, il registro generale che raccoglie i casi penali, per rilasciare
alcune informazioni alle parti coinvolte nel processo. Sarebbe anche responsabile di detenere materiale pedopornografico.Nonostante tutte le accuse, Roberto Staffa ha sempre sostenuto di aver agito nel rispetto delle regole.
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