La Regione Toscana ha deliberato la possibilità di offrire la fecondazione eterologa ai propri cittadini nei centri pubblici, privati e convenzionati. La delibera sarà esecutiva dopo la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Toscana. La svolta avviene mentre gli esperti del Tavolo tecnico convocato dal ministro hanno concluso i lavori e firmato un documento che cerca di stabilire le linee guida. Tra queste, c'è il limite al numero di nati per ciascun donatore che deve basarsi su dati epidemiologici che, "già effettuati in altri paesi, limitano a circa 25 le nascite per una comunità di 1 milione di abitanti (nascite in un numero di famiglie non superiore a 10) mantenendo inalterato il rischio di incontro involontario tra consanguinei".
Secondo gli esperti, "ogni coppia che accederà alla fecondazione eterologa potrà avere più figli nati dallo stesso donatore biologico". Inoltre, gli esperti hanno invocato la necessità di "de
538em;">finire l’immediata disponibilità di norme e l’apertura di uno specifico capitolo di spesa per la realizzazione delle bio-banche pubbliche all’interno di strutture del Sistema Sanitario Nazionale finalizzate alla fecondazione eterologa".
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