I militanti del collettivo femminista "Le indecorose" che ieri hanno vandalizzato la statua di Indro Montanelli a Milano, maestro dei giornalisti italiani di tutti i tempi, pretendono di riscrivere la storia ma dimostrano di conoscerla ben poco. E di dar prova di ignoranza anche in geografia.
Il lettore del proclama con cui il fondatore di questo Giornale è stato ricoperto di insulti, infatti, era tanto impegnato a denigrare la propria vittima che non si è nemmeno accorto di infilare un errore dietro l'altro. Prima cita la capitale eritrea Asmara ritraendo l'accento sulla prima sillaba, mentre si tratta di una parola piana, con l'accento sulla penultima sillaba.
Quindi accusa Montanelli di essere "corrispondente dal fronte per la propaganda fascista", quando è noto che le migliori corrispondenze dell'allora inviato di guerra furono quelle dal fronte russo-finlandese.
Un dettaglio non da poco, che si spiega ricordando che, come già dimostrato durante la guerra di Spagna, Montanelli non amava il ruolo del trombettiere ma anzi non esitava a raccontare le difficoltà e anche le sconfitte degli eserciti fascisti, se vi assisteva.Questa intransigenza gli costò parecchio, in termini personali e professionali. Ma gli attivisti "indecorosi", abituati a leggere il passato alla luce delle categorie dell'oggi, forse non sapevano nemmeno questo.
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