Al termine di un'ispezione a bordo della nave Sea Eye 4, la Guardia costiera di Palermo ha disposto il fermo amministrativo per l'imbarcazione della Ong tedesca, ora ormeggiata nel porto del capoluogo siciliano. Poche settimane fa, la nave ha sbarcato nel porto di Pozzallo oltre 400 migranti, frutto di numerosi interventi effettuati al largo delle coste libiche, nessuno dei quali, però, in zona Sar italiana. Lo sbarco in Italia dopo il rifiuto da parte di Malta di accogliere la nave con i migranti a bordo.
"Considerato il tipo di attività che la nave regolarmente svolge, l'ispezione ha confermato che i mezzi collettivi di salvataggio della nave risultano sufficienti ad ospitare un numero massimo di 27 persone", ha fatto sapere la Guardia costiera in una nota con la quale informa del fermo amministrativo per Sea Eye 4. L'assenza di adeguati dispositivi di protezione e salvataggio per l'ingente numero di persone che solitamente soccorre l'imbarcazione può essere causa di gravi problemi in situazioni di necessità.
"In caso di emergenza a bordo della nave, che comporti l'evacuazione della stessa, si ritiene che l'equipaggio non sarebbe in grado - anche per consistenza numerica e di qualifica - di garantire che le persone ospitate possano essere avviate ai mezzi di salvataggio nè ovviamente trovare posto sufficiente per essere sugli stessi ospitate", scrive ancora la Guardia costiera di Palermo.
Quasi immediato il commento via Twitter attraverso il profilo ufficiale di Sea Eye 4. "Troppe persone soccorse", si legge nel tweet ed è impossibile non percepire una nota di sarcasmo in queste parole. Nel tweet si sottolinea che il fermo è arrivato dopo un'ispezione durata 12 ore. "Faremo del nostro meglio per tornare all'azione il prima possibile", si legge ancora. Nel tweet è stato inserito il link a un sito per una raccolta fondi.
Solo ieri, l'equipaggio della Sea Eye ha ricevuto a Palermo la cittadinanza onoraria da parte del sindaco Leoluca Orlando. La cerimonia ufficiale si è tenuta all'interno di palazzo delle Aquile. Questa la motivazione per il riconoscimento: "Per essere un'organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che, con le sue navi Alan Kurdi e Sea Eye 4, opera nell'area del Mar Mediterraneo attività di ricerca e salvataggio in mare, avendo tratto in salvo quindicimila e quattrocento persone, testimoniando e documentando quanto accade a rifugiati e migranti e la profonda crisi umanitaria che si consuma in quelle aree". E sul fermo di Sea Eye è intervenuto Luca Casarini, capo missione di Mediterranea: "Ancora una volta una nave del soccorso civile, dopo aver onorato quella legge del mare e quelle Convenzioni internazionali che impongono di soccorrere chi chiede aiuto nel Mediterraneo, è sottoposta a pretestuosi quanto arbitrari controlli che la bloccano in un porto. È chiaro che il Comando delle Capitanerie di porto riceve ordini in questo senso dal governo.
Il responsabile di questi ordini di 'bloccare con fermi amministrativi' le navi ong è tecnicamente quel ministro Giovannini che dovrebbe essere uno di quelli 'progressisti' in mezzo a quel miscuglio che rappresenta la maggioranza che sostiene Draghi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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