Fermo, Mancini esce dal carcere. E spunta un nuovo testimone

È arrivato il braccialetto elettronico che permetterà ad Amedeo Mancini di uscire dal carcere. Intanto spunta la testimonianza dell'autista del bus che conferma la versione di Mancini

Fermo, Mancini esce dal carcere. E spunta un nuovo testimone

Amedeo Mancini torna a casa. Ai domicialiari, ma a casa. Dopo circa 20 giorni di attesa dopo la decisione del giudice che aveva dato il suo benestare per la detenzione ai domiciliari, finalmente è arrivato il braccialetto elettronico che mancava. Una buona notizia per l'ultrà della Fermana, accusato di omicidio preterintenzionale dopo la morte del nigeriano Emmanuel Chidi Nnamdi avvenuta a Fermo il 5 luglio scorso.

Mancini esce dal carcere

Dopo più di tre mesi Mancini lascia quindi la cella, dopo che il circolo mediatico sostenuto dalla sinistra, Maria Elena Boschi e Laura Boldrini in testa, lo aveva bollato come colpevole e razzista. Non è però finita la battaglia legale che vede l'ultrà ancora sotto accusa. La procura è convinta che Mancini sia colpevole di omicidio, sebbene preterintenzionale, con l'aggravante dell'odio razzista. Più di un testimone, sette per la precisione, hanno però confermato la versione dell'ultrà che ha sempre detto di essersi difeso.

La nuova testimonianza

Pochi giorni fa è arrivata un'ulteriore conferma. Si tratta della testimonianza dell'autista del bus su cui Mancini e l'amico sarebbe dovuti salire per andare al mare. Il conducente conferma la versione del 39enne fermano: i due nigeriani gli hanno impetido di salire sul bus, scatenando la colluttazione da cui è scaturita la morte di Emmanuel. Una racconto peraltro identico a quello rilasciato da altri due testimoni, la bigliettaia del bus e una signora polacca che era vicino a Mancini in attesa dell'autobus. Come scrive il Resto del Carlino, la donna avrebbe messo agli atti che nel momento in cui i due nigeriani sono passati vicino alla fermata del bus, "Mancini si è rivolto a me dicendomi: 'Ma non ti sembra una scimmia?'. La ragazza di colore, che ha sentito, ha mostrato il dito medio. I tre hanno poi proseguito. Dopo un po' sono tornati in due ed hanno impedito a Mancini di salire sull'autobus. Poi ho sentito l'italiano che, con le mani dietro la schiena, diceva: mi vuoi ammazzare?".

Sono diversi inoltre i punti ancora da chiarire per mettere il punto finale ad una tragica vicenda.

Non è ancora chiaro, ad esempio, per quale motivo sul paletto stradale che i testimoni dicono Emmanuel abbia usato per picchiare Amedeo non siano state trovate dal Ris tracce del Dna del nigeriano. Inoltre ci sono le versioni discordanti raccontate dalla moglie di Emmanuel, Chiniary, e i testimoni, che puntano il dito contro la donna, accusandola di aver scatenato la rissa attaccando l'ultrà.

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