Fermo, Mancini patteggia 4 anni. E la vedova "ammette" le bugie

Il Gip di Fermo ratifica il patteggiamento di Amedeo Mancini. Rimane l'aggravante "razziale", ma viene riconosciuta l'attenuante dell'aggressione subita da Emmanuel

Fermo, Mancini patteggia 4 anni. E la vedova "ammette" le bugie

Quattro anni di carcere ai domiciliare per Amedeo Mancini, accusato della morte di Emmanuel Chidi Nnamdi a Fermo. Stamattina, al Tribunale di Fermo, si è svolta l'udienza in cui il G.I.P. ha ratificato l’accordo raggiunto nel dicembre scorso tra la difesa e la Procura della Repubblica. Il Pm aveva ipotizzato il reato di omicidio preterintenzionale con l'aggravante razzista per la morte del nigeriano avvenuta dopo una lite nel luglio scorso.

"Come è noto - scrivono in una nota gli avvocati difensori Francesco De Minicis e Savino Piattoni - le parti avevano concordato una pena finale di quattro anni. A tale misura si era giunti partendo dal minimo della pena, previsto dal codice, di anni dieci. Delle tre aggravanti contestate, si era ritenuta insussistente e quindi eliminata quella dei motivi abietti e futili, e si era concordato di non applicare la recidiva reiterata e specifica. In ordine alla terza aggravante, quella "razziale", che la difesa riteneva parimenti insussistente, si era alla fine trovato l’accordo con la Procura nel senso di mantenerla, ma con una rilevanza concreta poco più che simbolica". Un modo, forse, per evitare di riaccendere le polemiche dopo la decisione delle massime cariche dello Stato, da Alfano alla Boschi, passando per la Boldrini, avevano deciso di schierarsi in massa per denunciare l'orribile omicidio razzista. "Pur potendo l’aggravante razziale comportare un aumento di pena sino a cinque anni - continuano gli avvocati - l’incremento concordato era stato di soli tre mesi".

Da segnalare anche una "vittoria" per Mancini. All'ultrà, infatti, la Procura ha riconosciuto l'attenuante della provocazione "per la ingiusta ed illecita reazione aggressiva di Emmanuel all’insulto ricevuto". Con l'attenuante la pena è stata ridotta a 3 anni e cinque mesi, diventati alla fine dell'accordo di patteggiamento 4 anni di detenzione (ai domiciliari) con la possibilità per mancini di uscire per otto ore al giorno per lavorare.

Ci sono delle novità pure dal lato dei risarcimenti economici. Mancini e la vedova di Emmanuel, Chinyere, sono arrivati ad un accordo economico che prevede il pagamento da parte dell'ultrà di 5mila euro totali (3mila subito, 2mila entro un mese) per il trasferimento della salma del marito in Nigeria. A pagare dovrebbe essere la Curva Nord della Fermana che nei mesi scorsi aveva dato il via ad una raccolta fondi.

Inoltre, la vedova rinucia all'azione civile contro Mancini in cambio di quei 5mila euro, ma soprattutto dell'impegno da parte dell'ultrà a non denunciare la donna per le "false dichiarazioni circa la dinamica dei fatti da lei rilasciate alla Polizia Giudiziaria" e a non costituirsi parte civile nel caso in cui venisse aperto d'ufficio un procedimento per calunnia a carico di Chinyere. Una "ammissione" - di fatto - della non attendibilità della ricostruzione fornita nei primi giorni dalla vedova del nigeriano e che tanto avevano commosso (certa) opinione pubblica.

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