La fiera choc: così vendono i bambini

La "fiera" sulla fecondazione assistita è prevista pure per Milano nel 2022. E il fronte pro life alza subito le barricate: "Intervenga il ministro dell'Interno"

La fiera choc: così vendono i bambini

È un genere di "fiera" che sta divenendo una costante francese, mentre per l'Italia viene disegnato una scenario che prevede una replica. Desir d'enfant - questo il titolo dell'iniziativa che ha avuto luogo a Parigi lo scorso fine settimana, con tanto di sito istituzionale - stupisce solo chi non ha contezza di quanti tentativi siano stati messi in campo, in questi anni, per sdoganare la fecondazione assistita (e magari l'utero in affitto). La bioetica, del resto, è uno dei campi di battaglia dei nostri tempi. E certe spinte culturali sembrano aver costituito un asse con il fronte politico ultraprogressista, dalle parti nostre come altrove.

Rispetto alla prima edizione della "kermesse", il clima politico in Francia è mutato. La Conferenza episcopale francese è scesa in campo contro il presidente della Repubblica Emmanuel Macron e le sue novità riformistiche. Se nelle prime fasi della presidenza macronista gli ambienti ecclesiastici sembravano interessati a comprendere le positività della comparsa sulla scena politica di Macron, adesso i presuli transalpini hanno edificato barricate contro le velleità di liberalizzazione della procreazione medicalmente assistita. Il substrato dell'opinione pubblica, in specie di quella cattolica, non è più quella degli inizi, dunque, ma questo è un elemento che ha influito in misura relativa sulla "fiera" a tema fecondazione assistita ed utero in affitto di qualche giorno fa. La stessa iniziativa che, stando a quanto si vocifera, verrà organizzata pure nel Belpaese.

Forse, però, la posizione ferma dei vescovi francesi ha in qualche modo alimentato le proteste del fronte cattolico, che si è presentato al di fuori della "fiera" per manifestare tutta la sua contrarietà. La stessa contrarietà portata in dote pure dalle femministe. Il che, in termini di schieramenti in campo, vale sia per Oltralpe sia per tutte le nazioni in cui esiste un dibattito su queste pratiche. Sul portale di Desir d'enfant, ossia "desiderio di un figlio", si legge quanto segue: "Un vero luogo di scambio e condivisione, Désir d´Enfant ti offre l'opportunità di incontrare personalmente, in un ambiente discreto e sicuro, i principali attori globali della fertilità". Vale la pena sottolineare quanto viene annotato subito dopo: "Questo evento è puramente informativo e non commerciale. In nessun caso verranno effettuate visite mediche durante l'evento". Trattasi, insomma, d'informare per lo più le persone che decidono di recarsi presso l'evento. Ma è stato anche un reportage di Avvenire ad accendere le luci dei riflettori sulla "fiera" in oggetto.

Stando a quanto riportato dal quotidiano dei vescovi, infatti, sembra che, seppur evidenziando l'illegalità della pratica in questione, l'iniziativa, oltre che gli stand sulla fecondazione assistita, abbia presentato anche la possibilità di ascoltare parole riservate all'utero in affitto. Avvenire pone l'accento su una vera e propria pubblicizzazione. Attenzione però a che quello che dovrebbe succedere in Italia a maggio del 2022. Il fronte pro life ha segnalato a IlGiornale.it una manifestazione denonimata "Un sogno chiamato bebè" che è prevista per fine maggio dell'anno prossimo. Jacopo Coghe, tra i vertici laici e cattolici che si battono sulle questioni bioetiche in Italia, lo ha appreso da altre inchieste giornalistiche. Manca tempo, ma le polemiche possono essere innescate sin da subito. Il tutto dovrebbe avere luogo a Milano.

Coghe, portavoce di Pro Vita e Famiglia, ci ha rilasciato una dichiarazione tramite cui chiede "un immediato intervento del Ministero dell'Interno" teso a fermare "immediatamente questa fiera". Coghe intende pure ricordare come "la legge 40 in Italia" proibisca "la pratica e la pubblicità dell'utero in affitto con sanzioni che arrivano fino al milione di euro.

Noi - aggiunge il pro life - non vogliamo un mondo in cui è possibile comprare figli su ordinazione, in cui schiere di donne vendono il loro corpo per capricci di altri e in cui la persona è un prodotto commerciale per arricchire le agenzie...". Sono i toni forti che conosciamo. E la manifestazione milanese potrebbe divenire, in breve tempo, un forte argomento di discussione.

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