Figlia del fondatore del marchio Annabella, Simonetta Ravizza non ha paura ad ammettere il suo amore per le pellicce, nonostante le numerose contestazioni animaliste.
Dall'anno della sua fondazione, il 1957, l'azienda Annabella ha portato in giro per l'Italia e nel mondo le pellicce. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato. I movimenti animalisti infatti organizzano battaglie e manifestazioni per protestare contro il maltrattamento degli animali a scopo ludico. In ordine di tempo, l'ultima è quella messa in piedi il 24 febbraio (in foto) in occasione di una sfilata a Milano per la settimana della moda. Ma Simonetta Ravizza, figlia del patron, difende la sua azienda.
"Uso vere pellicce e non temo gli animalisti - confessa a La Verità - Oggi i giovani vogliono mischiare fra loro materiali diversi, non funzionano più le stole ma piccoli intarsi magari sui polsi o sui colli". Ravizza non crede sia arrivato il momento di riporre questo particolare capo d'abbigliamento nell'armadio: "La pelliccia da che mondo è mondo ha sempre avuto il suo fascino.
Ovvio che si usino pellicce da allevamento e secondo la convenzione di Washington che detta i diktat del settore e consente di prendere solo determinati tipi di pellicce. Anche io mi sono adeguata e utilizzo tipi di pelo friendly". La reazione degli animalisti per queste sue parole non tarderà ad arrivare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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