La guardia di finanza ha arrestato un finto prete all'aeroporto di Fiumicino, perché trasportava tre chili di eroina.
Indossava la camicia col collarino bianco degli ecclesistici e al petto sfoggiava una croce. Si spacciava per un insospettabile prete, un missionario proveniente da Maputo, in Mozambico, dove si era recato per una missione umanitaria. Aveva fatto scalo a Lisbona, per poi atterrare nell'aeroporto della capitale. Alle prime domande delle fiamme gialle, che hanno collaborato con i funzionari dell'agenzia delle dogane e dei monopoli, il finto prete ha cercato di non destare sospetti, affermando di avere la cittadinanza americana. Controllando i documenti, però, i militari hanno scoperto che l'uomo era cittadino nigeriano e che era in possesso solamente di una richiesta di cittadinanza statunitense, mai accolta.
In seguito, le forze dell'ordine hanno ispezionato i bagagli. A nulla sono serviti gli stratagemmi del falso missionario che, alzando la croce, ha minacciato i finanzieri di scomunicarli per quell'atto, a suo dire, sacrilego. Gli agenti, che non si sono fatti per niente intimidire, hanno continuato la perquisizione, trovando nell'imbottitura della borsa porta computer circa tre chili di eroina purissima, nasconsta in appositi doppifondi. La droga srebbe servita per alimentare il mercato del litorale romano. La quantità sequestrata avrebbe permesso agli spacciatori di ricavare 25 mila dosi, che avrebbero garantito guadagni per oltre un milione di euro.
Un duro colpo per il narcotraffico internazionale che, nell'ultimo periodo, ha ricominciato a puntare sullo spaccio di eroina, tornata prepotentemente ad essere una delle droghe più
consumate, soprattutto al nord, dato il basso costo, che permette anche ai più giovani senza grandi disponibilità economiche di acquistarne una dose. Non a caso l'eroina è chiamata droga dei poveri ed è diffusa soprattutto tra i ragazzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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