Firenze e Prato spingono per avere un Centro di Rimpatrio regionale

I primi cittadini delle due città toscane si trovano d’accordo sul progetto di realizzazione di un Centro di Rimpatrio in Toscana; il governatore Enrico Rossi conferma la sua contrarietà

Firenze e Prato spingono per avere un Centro di Rimpatrio regionale

Firenze e Prato pronte a creare un sodalizio per tentare di affrontare l’emergenza migranti.

I sindaci delle due città, Nardella e Biffoni (che è anche presidente Anci Toscana), hanno ribadito con forza la necessità di realizzare un Centro di rimpatrio a livello regionale, destinato a quegli extracomunitari che non hanno diritto alcuno di restare nel nostro Paese. Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, seppur collaborativo col governo, si dice invece contrario alla proposta, come già sostenuto da tempo.

“Come sindaco sono pronto ad un confronto con il Ministro dell’Interno perché anche la Toscana ha bisogno di un centro di rimpatrio per gli stranieri irregolari socialmente pericolosi”, ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze. “Non stiamo parlando di rimpatriare le badanti o le persone che lavorano onestamente o che comunque risiedono secondo le leggi del nostro territorio”, ha poi proseguito il primo cittadino. “Non ci interessa l’ideologia, ci interessa il pragmatismo, e dunque ci interessa collaborare con la Regione e con il Ministero degli Interni per attuare il decreto Minniti”. Secondo quanto sostenuto da Nardella il decreto Minniti-Orlando sul ripristino dei centri di permanenza e rimpatrio è molto efficace, e l’augurio è quello che Salvini possa confermarlo. Tuttavia, ha sottolineato il sindaco, “oltre al centro di rimpatrio è fondamentale una strategia di collaborazione costruttiva con tutti i paesi stranieri. Se offendiamo i paesi stranieri che si devono riprendere gli immigrati, possiamo star sicuri che gli immigrati rimarranno tutti qui in Italia”.

Il primo cittadino di Prato Biffoni ha poi aggiunto: “Sull’introduzione di luoghi di rimpatrio per chi commette reati, io ed il sindaco Nardella abbiamo da anni, insieme al ministro Minniti, chiesto che ci fossero luoghi del genere uno per regione. Quindi Salvini arriva ‘esimo’”.

Il governatore toscano Rossi non cambia invece la sua posizione: “Sui Cie la mia opinione è di contrarietà ma, come ho sempre detto, la leale collaborazione fa parte dello spirito della

Costituzione e delle leggi, e noi la forniremo. Non capisco perché se ci sono già le galere, dentro cui ci sono abbondantemente persone immigrate che hanno commesso reati ed altro ancora, si debba andare a creare i Cie”.

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